Catania, informatore scientifico ucciso a fucilate

Giuseppe Roberto Cavaliere, 33 anni, incensurato, ucciso con un colpo di fucile all'addome: l'arma caricata con una pallottola rinforzata per la caccia al cinghiale. L'omicidio davanti alla sua abitazione di San Gregorio. Indagano i carabinieri: si cerca un testimone

Catania, informatore scientifico ucciso a fucilate

Catania - Una fucilata all'addome al rientro a casa. Con una pallottola per la caccia al cinghiale. Fatale. Un informatore scientifico di 33 anni, Giuseppe Roberto Cavalieri, è stato ucciso con un colpo di arma da fuoco questa mattina davanti la sua abitazione, in via Don Scuderi, a San Gregorio, nel Catanese. L’uomo è stato centrato all’addome con un colpo di fucile calibro 12 armato con un proiettile rinforzato, del genere che si usa per la caccia al cinghiale. Cavalieri è morto subito per le ferite riportate. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del comando provinciale di Catania.

Le indagini Gli investigatori escludono che il delitto sia maturato nel mondo criminale, anche perché la vittima era un incensurato senza collegamenti con quel settore, e per questo stanno ricostruendo la sua personalità cercando il movente nella sua sfera personale. Le indagini sono coordinate dalla procura della Repubblica di Catania. Cavalieri ieri sera aveva cenato in un ristorante con la fidanzata che aveva poi riaccompagnato a casa. Quindi aveva raggiunto la sua abitazione. Mentre attendeva che si aprisse il cancello elettrico di accesso all’area condominiale, l’assassino gli ha sparato una sola volta con un fucile calibro 12 caricato con un proiettile rinforzato, che ha squarciato il torace della vittima.

Un testimone Al delitto potrebbe avere assistito un testimone, forse involontario: i vicini di casa dell’informatore scientifico hanno raccontato che lo sparo è stato seguito da un fortissimo grido, lanciato forse da qualcuno che si trovava in auto accanto alla vittima ed è fuggito, oppure da chi ha visto la scena da un balcone. Al momento i carabinieri escludono la matrice mafiosa, perché Cavalieri era incensurato e apparteneva a una famiglia benestante del tutto estranea a contesti di criminalità. Si indaga invece su ipotesi legate a una vendetta personale, a motivi passionali oppure a una storia di debiti.

Per tutta la notte gli investigatori hanno sentito gli amici dell’informatore scientifico per ricostruire le sue ultime ore di vita e le sue frequentazioni, alla ricerca di eventuali ’lati oscurì che potrebbero essere dietro l’omicidio.

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