In catene davanti al Tribunale: «Voglio mia figlia»

Un padre si è incatenato ieri mattina davanti al tribunale per i minori di Genova chiedendo di poter rivedere la figlia, di otto anni, affidata da oltre un anno alla madre, in attesa delle decisione del consulente tecnico d’ufficio.
L’uomo ha chiesto perciò un incontro urgente col presidente del tribunale per i minori, il giudice Adriano Sansa.
«Ho saputo solo ieri - racconta Antonino Mangano, di 36 anni - che oggi non avrei potuto vedere come nei patti mia figlia perché deve partire con la madre per le vacanze». «Ho saputo inoltre - aggiunge - che il consulente tecnico d’ufficio chiederà questa mattina un ulteriore rinvio per il deposito della perizia». Mangano, separato da più di un anno dalla compagna, di 46 anni, lamenta la disparità di diritti dei padri a favore delle madri. Per protestare contro questa discriminazione, il padre separato indossa un manifesto su cui ha scritto: «Colpevole di essere padre».


La sua situazione è condivisa da molti altri uomini separati che da più parti lamentano il fatto di non avere davanti alla legge uguale tutela rispetto alle madri, specialmente se ci sono figli minori. Neppure il ricorso all’affido condiviso, in molti casi riesce a sanare il clima di dissapori che nasce nelle famiglie quando i coniougi si separano.

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