Da cattolici ringraziamo Feltri: basta con il moralismo ipocrita

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Da cattolico dico all’arcivescovo Bagnasco: non ho solidarietà verso Boffo. Se Boffo ha gusti gay se li tenga, ma Bagnasco non coinvolga noi che non ne abbiamo. E dico a Bagnasco: perché non si è mai indignato verso Repubblica per i suoi vergognosi attacchi al Capo del Governo italiano eletto dalla maggioranza del popolo e quindi anche Presidente di Bagnasco? Feltri rappresenta moltissimi elettori, come me, stanchi di vedere il nostro Presidente ingiuriato e diffamato nel silenzio quasi totale della Cei. Credo che il Giornale abbia in Vittorio Feltri un vero giornalista privo di buonismo falso e ipocrita che fa benissimo a interpretare il sentire di tanti tantissimi elettori. Non per nulla siamo la maggioranza.
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Sono gay e sono cattolico praticante ma nella polemica in corso mi schiero decisamente con l’amato Giornale. È veramente inaccettabile che si diano giudizi sugli altri senza guardare se stessi. Il Vangelo stesso parla della pagliuzza e della trave. Il dovere di un giornale è informare; la verità deve essere divulgata specie se contenuta in documenti pubblici che altri si guardano bene dal pubblicare perché questo danneggerebbe la loro linea (naturalmente linea contro Berlusconi)! Ancora una volta grande grandissimo Giornale avanti così!
Paolo Bravi
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Vorrei dire anch’io la mia sul caso Feltri/Boffo. 1) Che Avvenire si sia dato molto da fare per criticare Berlusconi non sono io a dirlo ma i vostri articoli. 2) Secondo me l’unica cosa che il Signor Boffo doveva fare, essendo Lui certamente un buon cattolico, era un atto di umiltà; ossia chiedere scusa ai suoi lettori e rassicurarli che oggi è un uomo diverso. Tutti pecchiamo e sbagliamo; ma possiamo pentirci e redimerci, diventare insomma uomini nuovi. 3) Sono un cattolico praticante, non un mangiapreti. Purtroppo però la gerarchia ecclesiastica, per via di certe esternazioni, a volte, mi lascia perplesso e imbarazzato. In questo caso in particolare se fosse stata zitta, penso che avrebbe molto guadagnato in credibilità e carisma.
Giancarlo Ciuti
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Sono un cattolico praticante. La ringrazio vivamente per ciò che ha portato a conoscenza di noi semplici cittadini. Che Boffo sia omosessuale e che addirittura sia stato condannato per molestie mentre era direttore di Avvenire mi scandalizza e mi indigna profondamente. Sono anche arrabbiato con la Cei. Va bene perdonarlo, ma dopo qualche anno alla chetichella andava sostituito alla guida del loro giornale.
A. Vitale
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Egregio Direttore, sono completamente d’accordo sull’articolo da lei scritto su Boffo. Ritengo sia una posizione «sacrosanta». Non molli e vada fino in fondo.
Paolo Naoni
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Egregio Dottor Feltri, quale cattolico plaudo alla Sua iniziativa di pubblicare quella notitia criminis che ha portato alla condanna penale (il richiesto patteggiamento è tale...) del Signor Boffo. Mi meraviglia non poco che la Cei lo difenda, screditando in tal modo tutti coloro che cercano di vivere quotidianamente nella coerenza il Messaggio evangelico. Non si mette in discussione la possibilità di sbagliare; si esige soltanto un minimo di coerenza: il Signor Boffo ha invitato il capo del governo a dimettersi; bene, ora lui faccia altrettanto; si dimetta subito e chieda pubblicamente scusa ai tanti lettori del quotidiano. A carico del capo del governo soltanto foto, peraltro non compromettenti; a carico del direttore dell’Avvenire una definitiva condanna penale... per molestie! Lei, caro Feltri, continui pure su questi binari.
Dr. Michele Giovanni Bontempo - Roma
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Gentilissimo Direttore, ho apprezzato moltissimo la campagna contro i falsi moralisti che sono bravi a predicare bene e razzolare male. Insomma, i classici ipocriti. Nella stessa categoria ci metterei anche tutti quegli esponenti della sinistra che ora danno del censore a Silvio Berlusconi per aver querelato Repubblica; mi riferisco a Franceschini e soprattutto a Bersani i quali dimenticano che solo qualche anno fa il loro compagno (e per Bersani anche mentore) Massimo D’Alema chiese 3 milioni di euro di risarcimento ad un vignettista per la famosa sbianchettatura del dossier Mitrokhin. Visto che Lei può perché non gli rinfresca un po’ la memoria a questi falsi tutori della libera informazione?
Alberto Bonacchi
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Quando il Dottor Vittorio Feltri, alcuni giorni or sono, scelse di dirigere il Giornale, dichiarò pubblicamente e scrisse pure che avrebbe fatto un giornalismo d’inchiesta. La ricerca sulle vicende giudiziarie, circa le disavventure del noto giornalista Dino Boffo dimostra quanto detto. Al di là ed al di sopra di ogni ideologia, opinione e critica.
Rodolfo Zanchetta
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Complimenti Direttore, siamo con Lei. È ora che certe maestrine abbandonino l’uso della penna rossa. Rimaniamo in trepidante attesa di poter leggere nuove verità, magari condite da un’esaustiva intervista alla signora di Terni.
Alessia e Oreste
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Caro Direttore, non ha idea di quanto possa essere rimasto sorpreso nello scoprire che il direttore dell’Avvenire, Dino Boffo, in passato risulta essere stato condannato (ebbene sì, si tratta di condanna perché il patteggiamento è equiparato ad una sentenza di condanna) per molestie. Avete fatto non bene, ma benissimo a pubblicare la notizia. Com’è nello stile de il Giornale non curatevi delle critiche e andate avanti così. D’altronde sembra che in Italia solo La Repubblica abbia il diritto di pubblicare quel che gli pare senza renderne conto a nessuno.
Cristian M. Morgana
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Questo è il mio pensiero sulla vicenda Boffo. Anche se la scoperta dei sepolcri imbiancati mi ha fatto certamente piacere, devo ancora una volta dire che ha ragione il nostro Cavaliere: le vicende private non devono essere strumentalizzate.
Giacomo Ciffi
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Io non mi dissocio, anzi mi associo. Con ogni stima.
Germano Palmieri
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Esprimo la mia completa approvazione per il direttore Feltri e mi aspetto che prosegua in questa linea nel futuro. Vi è necessità che vi siano persone che non flettono le gambe di fronte a poteri di qualsiasi tipo. Informo inoltre che non ero lettrice de il Giornale ma lo diventerò di sicuro. Con ogni stima.
Marina Raggi
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Caro Direttore, sulla vicenda Boffo, la condivisione di quanto scritto è totale. Il fronte antiberlusconiano si è ormai da tempo caratterizzato per l’alleanza strumentale tra Repubblica e Avvenire. Da cattolico, plaudo al suo coraggio e alla sua professionalità. Per molto meno, Cristo non esitò a cacciare a pedate dal tempio i mercanti, «sepolcri imbiancati» che si fingevano devoti maneggiando denaro e coscienze. Era ora di porre un argine a questa vomitevole crociata da parte di chi non ha certo le carte in regola per fare da guida morale a nessuno. Non ho nemmeno bisogno di dirle di tener duro, ben conoscendo la sua determinazione. Voglio solo dirle, con grande sincerità, che mi sento orgoglioso di saperla lì.
Francesco Venerando
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Bravo Direttore Feltri. Non se ne può proprio più di questo (falso) moralismo.
Pietro Pisini
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Caro Direttore, ti leggo dai tempi dell’Indipendente e da sempre ti ammiro. Grazie per il coraggio e la determinazione che hai dimostrato nel togliere il «velo» (lenzuolo) che ricopre le «ammirevoli gesta» di certi benpensanti e falsi moralisti. Ora su Avvenire vedo un coro di «autorità» (anche Maroni?!) che si è messo in fila per esprimere «solidarietà» al povero Boffo. E tu Vittorio? Ti devi «accontentare» del fiume di lettori che ti incoraggia a tenere duro, a continuare su questa strada, convinti che sia la cosa giusta, tuo dovere di giornalista non allineato. Già ti vedo sorridere sornione. Ancora una volta hai centrato il bersaglio: il potere da una parte (con il potere) e tu dall’altra, ancora una volta, con il tuo popolo: i lettori. Non mollare!
Giovanni Pini - Pero (Mi)
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Caro Direttore la leggevo con simpatia su Libero, discutevo con i miei compagni e compagne di pendolarismo quotidiano, ma da oggi siamo maggiormente entusiasti per le sue doti conosciute di coraggio e forza, senza compromessi. Siamo tutti con lei e con il presidente Berlusconi. Era ora di un po’ di giustizia!
Graziella Paoli
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Egregio Direttore, spero che di questi casi, dopo l’esempio e il coraggio da Lei dimostrato in questa circostanza, ne escano altri, perché siamo stufi di ascoltare questi falsi moralismi da persone e istituzioni che da sempre predicano bene, ma razzolano male. La sentenza di condanna/assoluzione definitiva di un tribunale, specie per i predicatori, deve essere di pubblico dominio, anche nel caso di condanna perché da buoni cristiani esiste il pentimento e quindi il perdono. Nascondere le proprie antiche debolezze ed enfatizzare quelle presunte di altri è un gioco che deve terminare una volta per tutte. Continui, se potrà, su questa strada ardua, con la consapevolezza che la maggior parte della gente comune (informata e non di parte) sta con lei e con tutti quelli come lei, fanno onore a questa nostra Italia da troppo tempo influenzata da questa banda di catto-comunisti.
Ing. Gianni Di Gruso
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Bravo Direttore continui così: non si faccia intimidire da nessuno.
Silvano Franceschini
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Egregio Dottor Feltri, ho sentito il dovere di mandarle queste due righe di solidarietà e stima per il coraggio e la determinazione che mette nel suo lavoro. Ho ancora più ammirazione per lei; finalmente qualcuno che ha il coraggio di raccontare la verità a quei falsi moralisti di Avvenire e Repubblica che predicano molto bene ma razzolano male! E quando vengono toccati sul vivo urlano allo scandalo senza vergogna. Oggi leggendo con «divertimento» le risposte al suo articolo mi sono detto «Feltri sei grande». Poi guarda caso, nel citare il Giornale, sottolineano sempre che è proprietà di Berlusconi e famiglia. Evidentemente non sanno cos’altro dire. Prima di attaccare si guardino allo specchio. Continui così Direttore!
Denis
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Egregio Direttore, due righe per congratularmi per l’indipendenza e il coraggio dimostrato con l’articolo sul direttore dell’Avvenire. Grazie!
Gabi Santi
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Caro Direttore, le sono accanto in questo momento e spero che sappia che come me, una moltitudine di altri italiani la sostengono. Vada avanti, il Paese ne ha bisogno. Alla lettura de il Giornale ho provato un senso di profonda soddisfazione. Lei ha avuto il coraggio di scalgliarsi contro questa falsità dilagante nella società italiana, dove tutti predicano e fanno sermoni per poi abbandonarsi lascivi al proprio corpo. Lorsignori facciano quello che vogliono, ma abbiano almeno il pudore di tacere e non giudicare. Grazie per il suo lavoro.
Paolo
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Complimenti per il coraggio nello smascherare i sepolcri imbiancati. Bel colpo! Chissà perché la privacy da difendere è solo quella dei «sinistri».
Roberto Ambrosoni
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Bravo Direttore Feltri, continui a smascherare i falsi moralisti. Evidentemente, non conoscono ciò che disse Gesù. Non guardare la pagliuzza negli occhi altrui, ma guarda prima la trave che hai nei tuoi.

Siamo con lei.
Turi Pulia

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