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Il Cavaliere assicura in tv: «Tranquilli, ghe pensi mi»

RomaDue interviste quasi in contemporanea, andate in onda su Tg5 e Tg1 all’edizione delle 20 per dire che lui non molla. Nonostante tutto. Non molla e, anzi, rilancia. «Adesso ci penso io». Lo dice in milanese: «Ghe pensi mi». Appena tornato da Oltreoceano, Berlusconi si getta nelle, tante, beghe italiane: «Ho trovato un po’ di ebollizione a casa ma prenderò in mano la situazione con tutti i titoli dell’agenda politica cioè quelli della riforma della giustizia, delle intercettazioni, i temi della manovra economica e anche i temi che riguardano le correnti nei partiti a partire da lunedì». Un weekend per tirare il fiato e poi sarà apnea per una nuotata nel mare di problemi interni.
Parte da un bilancio della sua visita in Canada e in Sud America: «Un consuntivo assolutamente positivo - dice Berlusconi nel suo studio di palazzo Chigi -. È stato un vero e proprio tour de force». Poi snocciola dati, cifre, numeri. «Due visite di Stato, una serie di incontri bilaterali, un G8, un G20, numerosi accordi firmati e non so quanti discorsi. Abbiamo percorso qualcosa come 33mila chilometri, 43 ore di volo. Tanti - scherza - anche per un giovane di 35 anni come me». Ma i vertici internazionali non sono stati soltanto l’occasione per una passerella coi potenti: «Comunque i risultati sono ottimi, perché abbiamo portato a casa per il nostro Paese quasi un punto di Pil in termini di lavori ottenuti e di acquisto di prodotti. La somma di commesse e lavori ottenuti sfiora i 15 miliardi di euro. Quindi - ragiona Berlusconi - credo che sia un buonissimo e concretissimo risultato per le nostre imprese». Poi la precisazione: «Nessuna spaccatura tranne che su un punto, su cui ha trionfato quello che io avevo portato a Bruxelles come una certezza al Consiglio dei capi di Stato e di governo e cioè: un chiaro “no” alla tassazione sulle transazioni finanziarie».


Ma adesso ci sono altri nodi da sciogliere: «Sono tornato e ho trovato una situazione italiana che non mi pare propriamente tranquilla ma da lunedì prenderò decisamente in mano tutti i titoli che sono sul tavolo: dalla manovra finanziaria, dalla legge sulle intercettazioni, da quelle sulla giustizia e, come si dice da noi a Milano “ghe pensi mi”. E vedrà che tutte queste cose andranno a buon fine». Anche perché, assicura il premier: «Quando faccio una cosa, la faccio fino in fondo con determinazione e risultati concreti... ».

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