Dal Cavallo di Troia al Phishing I nemici nella rete

Si replicano e possono creare problemi enormi

Dal Cavallo di Troia al Phishing I nemici nella rete

Tutti ormai lo chiamano Kamasutra, ma il nome corretto è Blackmail. È il virus informatico che ha messo in ginocchio Palazzo Marino. Ma cos’è un virus? È un programma (o un codice) in grado di replicarsi e «intasare» un computer. Se è «maligno» lo rende inutilizzabile. Se è «benigno» trasmette al pc contenuti-spazzatura (immagini, suoni). Kamasutra è un virus «intelligente». Non c’è antivirus che tenga perché, una volta entrato in un computer, spiega l’assessore ai Servizi civici Giancarlo Martella «fa tante copie di se stesso e le invia a tutti i pc collegati alla sua prima vittima. Entra in un altro pc e cerca di scoprire la password: quelle meno complesse sono anche facili da decifrare. E lui le decifra. Dopo di che, dà subito l’ordine di disattivare l’antivirus e diventa padrone del computer». È qui che scatta l’ordine di distruggere il disco rigido del pc il giorno 3 di ogni mese. Cosa che sarebbe successa anche in Comune, se non avessero vietato di accendere i terminali.
Kamasutra potrebbe aver colpito via mail. Un canale aperto, da cui possono arrivare diverse minacce.
Come lo Spam (per evitarlo basta attivare il sistema anti-spamming), la posta indesiderata zeppa di messaggi pubblicitari che intasano la casella di posta elettronica.
Più «perfido» il Phishing, un sistema che sfrutta mail fasulle (simili a quelle autentiche) che invitano chi le riceve a fornire dati personali: numero di carta di credito, nome, indirizzo, password e addirittura numero di conto corrente.
Altro programma «spia» ai danni della privacy è Spyware. Si installa sui pc a insaputa del suo proprietario per spiarlo, appunto: registrando movimenti e dati. Alcuni di questi programmi-spia però vengono utilizzati per sottrarre soldi all’utente.


Un altro virus che si presenta sotto «mentite spoglie» è Trojan Horse. Un vero e proprio Cavallo di Troia che si nasconde all’interno di «applicazioni» all’apparenza inoffensive, come gli aggiornamenti di programmi software. Che poi danneggiano il malcapitato computer.

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