La Cdl: oltre 500mila persone in piazza Ma non ci sarà la diretta Rai del corteo

An: «La manifestazione del 2 dicembre sarà un successo come nel ’96»

Adalberto Signore

da Roma

Proseguono i preparativi della manifestazione di Roma del 2 dicembre, con Silvio Berlusconi che pure da Macherio continua a tenersi costantemente informato sullo stato dell’arte (ieri, tra gli altri, ha incontrato l’azzurro Aldo Brancher che fa parte del comitato organizzatore). L’aspettativa del Cavaliere, infatti, resta alta, visto che Forza Italia, An e Lega si sono impegnate a portare a Roma almeno 200mila persone. Il bassissimo indice di gradimento del governo Prodi, poi, dovrebbe fare il resto, tant’è che è atteso un numero altissimo di adesioni spontanee. Insomma, secondo gli organizzatori, i tre cortei che dalle 13.00 partiranno da piazza della Repubblica, Circo Massimo e Colli Albani per convergere alle 17 in piazza San Giovanni potrebbero contare più di 500mila persone. «Anche di più», spiega Roberto Menia, deputato di An e membro del Comitato organizzatore, convinto che «il malcontento verso il governo è così forte» che «la manifestazione del 2 dicembre non avrà nulla da invidiare a quella di dieci anni fa» (quando nel 1996, anche quella volta contro la Finanziaria di Prodi, il centrodestra portò in piazza San Giovanni quasi un milione di persone). Insomma, «sul risultato numerico non ho alcun dubbio».
Qualche problema, invece, ci sarà sul fronte della comunicazione mediatica. Il comitato organizzatore, infatti, ha già chiesto da giorni alla Rai la diretta tv. E la risposta di viale Mazzini - che almeno fino a ieri sera non era ancora arrivata - sarà quasi certamente negativa. In base alla delibera sul pluralismo approvata l’11 marzo 2003 dalla commissione di Vigilanza (allora presieduta dal ds Claudio Petruccioli, ma a maggioranza decisamente di centrodestra) le dirette sono infatti consentite solo in caso di eventi «istituzionali», come ad esempio la parata del 2 giugno. Una decisione presa dopo il mare di polemiche che in quel periodo facevano seguito a ogni manifestazione del centrosinistra, allora ben più disinvolto di oggi nel suo rapporto con la piazza. Insomma, in base a quella delibera la manifestazione contro la Finanziaria del 2 dicembre sarà trattata proprio come quella a favore della pace di tre anni fa: con un programma ad hoc, ospiti in studio che «garantiscano il pluralismo» e «finestre informative» sui cortei e sui comizi. Il tutto, con due ordini di problemi: la testata che si occuperà dell’evento e la gestione dei delicati equilibri tra la manifestazione di Roma (Forza Italia, An e Lega) e quella di Palermo (organizzata dall’Udc). Storicamente, infatti, la rete «competente» è RaiTre, un fatto che difficilmente può entusiasmare gli organizzatori. Ma, stando a quanto risulta ai piani alti di Viale Mazzini, Mauro Mazza avrebbe già presentato richiesta alla direzione generale affinché sia il «suo» Tg2 a seguire l’evento. Insomma, alla fine dovrebbe essere lui a ritrovarsi per le mani il difficile compito di trovare un equilibrio tra Roma (dove si attendono centinaia di migliaia di manifestanti e tre leader politici) e Palermo (dove il solo Pier Ferdinando Casini avrà dalla sua cinque, massimo diecimila sostenitori).
Di diretta, dunque, dovrebbe restare solo quella di Sky, mentre pure La7 sembra che si adeguerà alle indicazioni della Vigilanza Rai (la delibera è stata recepita dall’Authority per le Comunicazioni) limitandosi alle finestre informative. Sul fronte Mediaset, invece, nonostante le perplessità di Berlusconi che vorrebbe evitare polemiche in proposito, è molto probabile che Rete4 dedichi ampio spazio all’evento, magari con una lunga diretta gestita da studio da Emilio Fede.
Sul fronte organizzativo, intanto, il Cavaliere - «è come Rocky, un pugile che non si dà mai per vinto» dice di lui Paolo Bonaiuti in un’intervista al mensile Pocket - preme affinché i tre cortei siano tutti «festosi e allegri».

«Dobbiamo rispondere a chi brucia in piazza bandiere e manichini - diceva ieri - con l’ironia e il dileggio». Sulla stessa linea anche An che, spiega Menia, sta «organizzando coreografie con il tricolore e carri allegorici».

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