Gentile direttore, ci pare che la vicenda della moschea stia prendendo una piega ben più grave rispetto al progetto di Via Coronata: qui si tratta di una transazione tra una congregazione cattolica, di una «istituzione» islamica, che ne sta curando la costruzione.
Forse, chi sta attuando questa operazione, non si rende conto del danno e dello scandalo che rischia di coinvolgere la Chiesa Cattolica. I cittadini, su tutta la questione, percepiscono solo questo, che, sotto il pretesto del dialogo e del «rispetto», nei fatti, certi uomini di chiesa, stanno operando per favorire il radicamento lislam.
Come Lei comprende, in questa trattativa, non vi sono unicamente questione di natura urbanistica, ma ragioni di principio.
La Fede cattolica non si può imporre, ma la Chiesa che si ritiene lunica depositaria della Verità rivelata, e che è obbligata da Cristo ad evangelizzare lumanità, non può operare al contrario, favorendo una religione che è anteticamente avversa al fondamento essenzialmente Trinitario del Cristianesimo.
Questo favoreggiamento è esplicito, nel momento in cui, una congregazione cattolica cede agli islamici, un terreno destinato a favorire e propagare la Religione Cattolica, come sicuramente era nella volontà di chi cedette a suo tempo, quel terreno ai frati.
Anche la permuta con lo stabile di Via Coronata, entra in questottica, in cui, il cedimento sulle questioni di principio, risulta il dato più evidente e preoccupante.
Purtroppo i precedenti, di queste transazioni «immobiliar-ecumeniche», si sono verificate in Gran Bretagna, dove alcune «vescovi» anglicani, hanno venduto le loro chiese agli islamici; quale direzione abbia poi preso il cosiddetto «islam britannico», è sin troppo noto, ma va ribadito in questoccasione, per evitare di coinvolgere la Chiesa Cattolica in questatto che appare come un vero e proprio oltraggio alla Fede, per coloro che credono, ed un gesto di gratuita dabbenaggine, per quelli che non credono.
Nella speranza di un pronto ravvedimento da parte di chi sta operando incautamente, invitiamo tutte le istituzioni religiose, politiche e culturali a far sentire la loro voce di protesta.
Cordiali saluti
Raimondo Gatto
Per lAssociazione
«San Michele Arcangelo» (Genova)
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