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La Cei: cittadinanza, flussi regolari e legge sull'asilo

Presentata la 97^ Giornata mondiale delle migrazioni, che ha per tema "Una sola famiglia umana". La celebrazione, che si terrà domenica prossima a Genova, sarà presieduta dal cardinale Angelo Bagnasco. Il tema di quest'anno è questo: "Aprirsi al dramma di chi fugge"

La Cei: cittadinanza, flussi regolari e legge sull'asilo

Roma - "Aprirsi al dramma chi fugge". La Giornata mondiale che si celebrerà sabato a Genova con il presidente delle Cei Angelo Bagnasco, sul tema "Una sola famiglia umana", avrà al centro della sua riflessione di quest’anno il tema dei rifugiati e degli studenti universitari rifugiati all’estero. Richieste "forti" della giornata, presentata oggi a Radio Vaticana da presidente e direttore della della fondazione Migrantes, monsignor Bruno Schettino e monsignor Giancarlo Perego sono la richiesta all’Italia di una legge chiara sul riconoscimento e l’accesso alla cittadinanza perm gli immigrati che vivono stabilmente nel nostro paese, la regolarità dei flussi migratori per consentire l’accoglienza dei migranti in condizioni di dignità e respetto reciproco, il rigoroso rispetto del diritto di asilo con particolare ed esplicita condanna dei respingimenti indiscriminati in assenza di garanzia per i migranti.

"Nella particolare situazione sociale, economica, culturale e religiosa - ha sottolineato monsignor Perego - i temi richiamati dal Papa nel suo messaggio per la giornata aprono prospettive di confronto e crescita: la lettura dell'immigrazione dentro un progetto-pacchetto integrazione su cui si fatica ancora ad investire; l'impegno alla riforma della legge sulla cittadinanza che non sia di carta ma attiva e partecipativa; l'attenzione alle minoranze; il dovere di regolare i flussi, alla luce del nuovo decreto che ancora fatica a rispondere alle necessità.

Il messaggio che dovrà levarsi forte da Genova, ha evidenziato il direttore della fondazione della Cei sui migranti dovrà essere quello di "aprirsi a questo bisogno importante che interessa 43 milioni di persone nel mondo e che interessa alcune migliaia di persone anche in Italia; aprirsi e non avere paura di volti, di storie importanti che sono alla ribalta in questi giorni - la storia ad esempio dei duecento eritrei sul Sinai - di persone in fuga, perseguitate, violentate, che attendono un Paese in cui trovare una casa, in cui trovare persone capaci di accompagnarle a ricostruire una storia, che è stata profondamente segnata da violenze e da oppressioni".

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