Cellulari, Docomo «scarica» le applicazioni Buongiorno

La crisi internazionale non placa la necessità di sviluppare nuove applicazioni per la telefonia mobile. In questa ottica deve essere vista l’offerta di acquisto del gigante giapponese della telefonia fissa e mobile Ntt Docomo su Buongiorno, piccola ma attiva società italiana specializzata in questo genere di servizi. I giapponesi, si sa, sono grandi fruitori di applicazioni tramite telefonia mobile e la gamma offerta da Buongiorno, che in oltre 10 anni di attività ha effettuato anche diverse acquisizioni per allargare il portafoglio prodotti, è davvero notevole. Per questo ha messo sul piatto 2 euro per azione, per un esborso totale che dovrebbe sfiorare i 225 milioni di euro, facendo schizzare ieri le azioni Buongiorno del 13,06%, allineandosi al prezzo di Opa. La società giapponese ha altresì precisato che riterrà l’offerta riuscita se si aggiudicherà almeno i due terzi del capitale. Il presidente e fondatore, Mauro Del Rio, ha deciso di aderire all’offerta, considerata totalmente amichevole, con il 20% di capitale che controlla. Il prezzo pagato potrebbe sembrare alto in un periodo di mercati difficili come questo, ma Buongiorno può contare su oltre due miliardi di clienti serviti in 57 Paesi. La società ha chiuso il 2011 con un fatturato di oltre 228 milioni di euro e un utile operativo di 7 milioni, realizzando l’80% dei ricavi all’estero. Buongiorno si è quotata in Borsa acquisendo nel 2003 Vitamic, una delle fortunate start-up figlie del boom della new economy. Vitamic si quotò, infatti, nel 2000 a 26 euro ad azione e raggiunse una quotazione massima di 42 euro. Nel 2003 la fusione con Buongiorno e con quotazioni già largamente ridimensionate a circa 3 euro.

Nel 2006 il target price assegnato dalle banche di affari quotavano era di circa 5 euro ad azione. E la società, già forte di diverse acquisizioni, veniva considerata anche allora una possibile preda. Ma il prezzo era probabilmente considerato troppo elevato.

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