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Una cena con Berlusconi «per indurlo a spendere»

Galliani ammette la congiura degli innocenti: studieremo il futuro a tavola, con Ancelotti e Confalonieri. Cambia il modulo in difesa. Ribadito il no a Ronaldo. Taddei finisce a Roma

Franco Ordine

Milan, avanti così. Con una sosta nello studio di Silvio Berlusconi, prima di ripartire. E non c’è solo da chiedere sovvenzioni per il calcio-mercato che arriva. C’è da rilucidare la missione della società e della squadra, da ridisegnare uno schema e da puntellare l’animo della squadra, segnato dalla ferita di Istanbul. «Appena il premier avrà un po’ di tempo, io e Ancelotti saremo da lui» garantisce Adriano Galliani, vice-presidente esecutivo del Milan, fino a ieri in Sardegna per dettare le linee strategiche della ripartenza. Non è facile, c’è bisogno di una spinta speciale. Solo Berlusconi in persona può offrirla. E anche di una modifica tattica che fa accendere le lampadine a Milanello. «In qualche circostanza si potrà passare dalla difesa a quattro a quella a tre» informa Adriano Galliani ed è l’annuncio solenne di una modifica già provata, in campionato a Firenze (con quella mossa si scollinò dallo 0 a 1 all’1 a 2, due gol di Sheva e l’inserimento di Cafu e Serginho sui fianchi), sperimentata anche a Istanbul senza grandi risultati.
L’arrivo di Jankulovski (Galliani definisce non grave la sua mania di scommettere su tutto, elezioni del Papa comprese) è propedeutico al cambio di disegno tattico. Ecco la novità della prossima stagione. È in parte merito dell’arrivo di Stam e in qualche modo della necessità di spostare dal valico centrale Maldini: per evitare al capitano di sfiancarsi sul binario e a Stam di montare la guardia al fortino senza spostarsi a destra, ecco la difesa a tre, da sempre considerata un oltraggio all’ortodossia milanista. Lo schemino non prevede Seedorf ma solo due centrali, Gattuso di sostegno a Pirlo. Perde il posto l’olandese detto il pantera. Kakà può dormire sonni tranquilli e nel frattempo godersi il bagno di notorietà che gli riservano in Brasile le ragazzine: vogliono sposarlo tutte, lui è costretto a difendersi esibendo il collaudato fidanzamento.
«Di sicuro andiamo avanti con quelli di Istanbul, cambieremo qualcosa tra le seconde linee» conferma ancora Galliani ed è lo sguardo questa volta sullo scenario immediato e futuro del calcio-mercato. Alle viste, mercoledì prossimo a Milano, il vertice con Peter Keanyon, general manager del Chelsea, l’uomo di fiducia di Abramovich per discutere del riscatto di Crespo e della partenza di Kaladze per Londra: il georgiano ha definito il suo contratto col club londinese, cinque anni a 5 milioni di euro netti l’anno, una piccola fortuna. Al resto devono provvedere Chelsea e Milan. Keanyon chiede di fare uno scambio alla pari, il Milan reclama un conguaglio a proprio favore per l’età di Kaladze, più giovane di Crespo.
Così nel Milan di domani bisogna aspettare Gilardino e il Parma, attesi dallo spareggio-salvezza; preparare il posto a Oddo e al sostituto di Abbiati, richiudendo il libro dei sogni con la trattativa Ronaldo, «una ipotesi impraticabile» la definizione di Galliani che non se la sente di negare, negare anche dinanzi all’evidenza. Perché l’evidenza è questa: Gilardino è un sacrificio possibile, Ronaldo proprio no. Nonostante l’iniziativa di Galliani e Confalonieri, «noi siamo la congiura degli innocenti» che si presentano alle porte del Cavaliere e bussano a danari per ottenere la copertura degli investimenti. Nel 2002 il pressing feroce dei due, accompagnati da Emilio Fede, ottenne il via libera all’acquisto di Nesta.
La presenza di Gilardino e la conferma di Crespo non prevedono il sacrificio di Tomasson che resta a disposizione del gruppo: sulla salute di Inzaghi c’è più di un interrogativo da parte dei medici e dei preparatori di Milanlab. Non parte nemmeno Dhorasoo.
Il primo colpo della Roma è un noto già noto. Si tratta di Rodrigo Taddei, brasiliano del Siena, rimasto fermo per sei mesi a mo’ di punizione per l’accordo stipulato in anticipo con il club della famiglia Sensi. Presentate, per doveri di Borsa, le cifre del contratto quinquennale: 1,75 milioni di euro al lordo delle tasse per il primo anno, 2,23 milioni di euro nelle altre quattro stagioni. La Samp dice addio pubblicamente a Recoba: lo fa in modo indiretto e cioè aprendo le porte di Bogliasco a Zauli, in rotta col Palermo e a fine contratto. Novellino chiede, in aggiunta, solo una punta: dev’essere un centravanti boa alla Toni. Arrigoni, il bravo allenatore del Cagliari, lascia la Sardegna e dice no anche al Lecce. «Voglio tornare dalle parti di casa» fa sapere.

Bologna o Parma le prossime destinazioni.

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