Cronaca locale

Cena, feste e massaggi: tutti i desideri a bordo di un «gamba de legn»

Londra ha i bus a due piani, Parigi le stazioni liberty della metropolitana, New York i suoi taxi gialli e Milano ha i suoi inconfondibili tram. Piccoli, medi, jumbo, sbucano dappertutto, fanno capolino dalle vie della città, stridendo sulle rotaie. Simbolo del capoluogo lombardo, utile mezzo di trasporto che, evolvendosi nel tempo con numerose trasformazioni, porta i milanesi in giro da più di cent’anni. Era il lontano 1861, quando Milano pensò per la prima volta a un sistema di trasporto pubblico; di lì a poco si videro per le strade i primi tram trainati da cavalli, gli «omnibus». Poi fu la volta delle ippovie ferrate, fino ad arrivare al mitico «Gamba de legn», il primo tram a vapore di Milano fu soprannominato così per l’andatura oscillante, o per il fatto che uno dei primi operai che precedevano a piedi il tram per azionare gli scambi manuali (il cosiddetto «quel de la Gugia»), avesse appunto una gamba di legno.
Il primo tram elettrico milanese, invece, stride sulle rotaie da fine Ottocento. Poi ecco dagli Usa a Milano, la vera innovazione, nella seconda metà degli anni Venti: le vetture modello Carrelli 1928. Tuttora in circolazione, sono persino motivo d’orgoglio oltreoceano: San Francisco ne possiede nove esemplari che scattano quotidianamente da Market Street, mentre a Sidney ne sono esposti due nel Museo dei Trasporti. Mezzo di trasporto pubblico, simbolo di modernità, di una città sempre al passo con i tempi, il tram milanese si rende utile nella storia e viene impiegato anche per altre funzioni: «la gioconda», inizio ’900, era un tram tutto nero che veniva utilizzato per il trasporto dei defunti fino al cimitero fuori città; la «foca barbisa», un tram-cisterna che creava due potenti «baffi» d’acqua ai suoi lati, una decina d’anni dopo, innaffiava e ripuliva le vie della città impolverate dal passaggio dei cavalli. Oggi il tram ci porta a cena fuori, con «ATMosfera», il ristorante stile Orient Express creato da Atm su una Carrelli 1928. La vettura 4607 si è «ubriacata» più volte nel mese di ottobre lungo le vie della città con «il tram della birra».
E le iniziative si moltiplicano: il tram di primavera, il tram delle squadre di calcio, il «tramissimo», tutto colorato per i bambini, oltre ad avvenimenti sporadici di uguale successo, come il Capodanno del 2000 festeggiato, appunto, su una Carrelli contrassegnata dal numero 2000, o come i 75 anni della municipalizzata trasporti, festeggiati utilizzando la vettura 1504, una Carrelli di 75 anni. E per avvicinare i cittadini alla musica ecco il palco allestito nel «tram della musica», un tram bianco che ha sfilato nelle vie di Milano ospitando gruppi musicali e appassionati. Massaggi, tisane, cyclette, relax su poltrone con morbidi cuscini bianchi sul «tram del benessere», uno dei «tram di Natale», addobbati con centinaia di lampadine.
Tram ricchi di iniziative, ma anche tram di tutti i giorni, quelli che portano i milanesi a spasso, al lavoro, quelli che, con il loro lento procedere, permettono di osservare la città con un’insolita calma, cadenzata dal singhiozzo delle fermate. Jumbotram, Eurotram, Sirio e Sirietto, tutti sforzi di modernizzazione che ci hanno offerto negli anni riscaldamento e aria condizionata, telecamere per la sicurezza, più posti a sedere, porte con apertura a richiesta, pianali ribassati per la gioia degli anziani. Mezzo ecologico di trasporto, rivalutato per combattere l’inquinamento, il tram dona alla città un profilo inconfondibile, dai gloriosi «1500» del 1928 fino ai Jumbotram degli anni Settanta.
Milano possiede un museo su rotaie a cielo aperto, ma per chi soffrisse di nostalgia e desiderasse fare un tuffo nel passato c’è il Museo della Scienza e della Tecnologia dove è possibile ammirare il mitico «Gamba de legn». Per informazioni sul noleggio delle carrozze storiche Atm: tel.

02-48039528, da 380 euro l’ora circa.

Commenti