Gara «classica», con 100 concorrenti provenienti da tutto il mondo che si sfideranno nella preparazione del pesto al mortaio, davanti a 30 giudici (ristoratori, degustatori, giornalisti enogastronomici ed esperti in cucina) per designare i dieci finalisti e il campione assoluto. E inoltre: Campionato dei bambini di pesto al mortaio, non competitivo; workshop internazionale di chef «mediterranei»; mostra «Manualità e tecnologia» di antichi mortai e nuove tecnologie per la preparazione del pesto; Settimana del pesto dei ristoratori liguri; visite tematiche e itinerari turistici in collaborazione con lAssociazione albergatori. Cè tutto questo, ma si prevede anche molto di più, nel programma della terza edizione del Campionato mondiale dedicato alla più tipica delle salse liguri che si terrà il 20 marzo 2010 (iscrizioni aperte da ieri). Con una molteplicità di obiettivi correlati: enogastronomici innanzi tutto, ma anche turistici e culturali. Ne hanno convenuto organizzatori e promotori, presentando liniziativa: da Roberto Panizza a Sara Di Paolo, dal presidente della Camera di commercio Paolo Odone agli assessori regionali Margherita Bozzano e Giancarlo Cassini, dallassessore comunale Giovanni Vassallo allinstancabile «creativo» Sergio Di Paolo.
«Il pesto è il miglior ambasciatore della Liguria nel mondo» sostiene daltronde con forza Margherita Bozzano che ne ha verificato la notorietà in varie parti del mondo. E il Campionato mondiale, creato nel 2007 dallAssociazione culturale e gastronomica Palatifini con il supporto di sponsor e varie istituzioni (in prima linea la Regione e la Camera di Commercio), è cresciuto in breve tempo al punto da suscitare un notevole interesse internazionale. Così, ad esempio, se nella prima edizione erano solo due i «cuochi» stranieri provenienti da Parigi, per questanno si sono realizzate varie eliminatorie in diversi Paesi (altre saranno organizzate nelle prossime settimane) e si prevede di dover selezionare i partecipanti, limitandoli a 100, in base alla data di iscrizione, secondo una quota precisa: 50 liguri, 30 dal resto dellItalia e 20 dallestero. Ma il successo della manifestazione emerge anche da un altro dato: «È significativamente aumentata la produzione di mortai - rivela Oddone - e si consuma sempre più pesto anche allestero». «Dobbiamo fare in modo - aggiunge ancora lassessore Bozzano - che sia privilegiato il nostro pesto autentico, magari lavorando perché sempre più persone vengano ad assaggiarlo nella nostra regione». In questo senso, cè anche allo studio lipotesi di chiedere il riconoscimento di Stg (Specialità tradizionale garantita). Intanto, è stato scelto per la manifestazione un gadget: una lattina contenente «Aria di Genova» (al profumo di basilico) da aprirsi «in caso di astinenza da Liguria».
Interviene anche Sandro Biasotti, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, che, dopo aver ricordato le sue battaglie per preservare il prodotto simbolo della Liguria dallattacco delle multinazionali, sostiene: «Il pesto è una bandiera della Liguria e merita più attenzione dalla politica.
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