La vicenda ha avuto inizio nei primio giorni di aprile, quando G.A., romana di 30 anni, ha proposto lacquisto di un appartamento a Centocelle a una coppia in cerca di casa nella zona. Il prezzo richiesto era molto vantaggioso e pertanto, visionato lappartamento, convinti di trovarsi davanti a un vero affare, si sono affrettati a stipulare latto preliminare di vendita, consegnando alla donna, presentatasi come proprietaria, 2 assegni per 5000 euro. Gli assegni ricevuti sono stati immediatamente incassati dalla donna che, non contenta dellobiettivo raggiunto, consegnava ai coniugi della documentazione cartacea, rivelatasi poi falsa, grazie alla quale riusciva a ottenere altri 4000 euro. Sempre per ottenere ulteriore contante, la donna ha informato i coniugi dellesistenza a loro carico di una presunta segnalazione per «truffa» presso la banca dati della Banca di Italia, per regolarizzare la quale erano necessari altri 700 euro. Questa nuova richiesta di danaro ha insospettito i coniugi che a questo punto, effettuando dei semplici accertamenti presso lUfficio del catasto e visionato i documenti in loro possesso, si avvedevano del raggiro e sporgevano denuncia alla Polizia. Che ha avviato le indagini sino a quando, giovedì, è avvenuto lincontro allinterno dellattività commerciale gestita dai coniugi. Lincontro della donna con i potenziali acquirenti è stato monitorato; una volta consegnati i 700 euro, in precedenza fotocopiati presso il commissariato, gli agenti sono entrati in azione, bloccando la donna in flagranza. Indosso a G.A. i poliziotti hanno trovato la somma di denaro ricevuta e altra documentazione poi rivelatasi falsa.
La donna è stata dunque arrestata per truffa.
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