Centri per immigrati, Prc alla carica

da Roma

Da Milano a Caltanissetta Rifondazione comunista chiede di chiudere i Cpt, i centri di accoglienza temporanea per immigrati senza permesso di soggiorno.
Il programma dell’Unione parla di «superamento» di questi centri, strutture nate dopo una legge del centrosinistra, la Turco-Napolitano del ’98. Il ministro dell’Interno Giuliano Amato non vuole farne a meno. Ma il Prc ha inviato senatori e parlamentari tra gli extracomunitari irregolari per ribadire la sua posizione: «Chiediamo la chiusura di questi centri perché sono al di fuori della Costituzione», ha chiarito il capogruppo al Senato, Giovanni Russo Spena dopo una visita al Cpt di Ponte Galeria, sulla strada per Fiumicino, protetto da un muro di cinta e da un cancello sorvegliato da agenti della polizia.
La legge era stata firmata dal capo dello Stato Giorgio Napolitano, allora ministro dell’Interno, e da Livia Turco. I Cpt sono lo strumento per consentire alle forze dell’ordine l’identificazione dei clandestini che spesso forniscono nominativi falsi. Riconoscimento e avvio delle pratiche di espulsione sono le due funzioni di queste strutture. «È il momento di dare attuazione al programma dell’Unione - ha precisato Roberta Fantozzi, della segretaria nazionale del partito - in questo centro abbiamo trovato lavoratori e gente che ha diritto all’asilo politico». «Strutture detentive», le chiama il capogruppo alla Camera Gennaro Migliore, che chiederà «che la stampa e la televisione possano entrare in questi centri». Russo Spena vuole che a Ponte Galeria passi «il ministro Amato», per «essere direttamente testimone delle condizioni di vita dei tanti che sono qui semplicemente perché non hanno i documenti».
Rifondazione chiede, ha chiarito il capogruppo a palazzo Madama, che i Cpt «vengano sostituiti da centri di accoglienza aperti alla società, anche se con controlli adeguati». A volte, sostiene Russo Spena, «Amato parla dando l’impressione di non conoscere la realtà di questi centri. La domanda di molte delle persone che abbiamo incontrato è: “Perché siamo qui?”. Ci sono colf e muratori, e un immigrato che aveva ottenuto una casa popolare dal Comune di Foligno».
Un’ispezione del Prc si è svolta anche al centro di via Corelli di Milano. «Dissoltosi l’alibi della Finanziaria - ha avvertito l’europarlamentare Vittorio Agnoletto - è ora di rispettare il programma che prevedeva il superamento della Bossi-Fini. Con questa visita vogliamo lanciare un messaggio direttamente a Prodi e al ministro Amato: i Cpt vanno chiusi perché sono carceri illegali, contrarie alla nostra Costituzione, dove finiscono persone che non hanno commesso alcun reato».
Al Cpt di via Corelli, hanno insistito i politici di Rifondazione presenti alla visita, «la cosa più assurda è che è partito ieri un aereo con molti romeni. Cioè, prima il nostro governo spinge per avere la Romania in Europa, poi, a due giorni dall’ingresso, spedisce i romeni a casa».
A Bologna l’appello alla chiusura è rivolto sia a Romano Prodi che al sindaco Sergio Cofferati. «Si ricordi - avverte il senatore Claudio Grassi - delle parole pronunciate in campagna elettorale, quando parlò esplicitamente di superamento dei Cpt, e s’impegni per far chiudere questa struttura». Un centro che è «una gabbia inumana, irriformabile. Va chiusa e basta». La situazione è «invivibile» e la dimostrazione, ha spiegato la delegazione, è una fuga sventata la scorsa notte.
«Va chiuso» anche il Cpt di Pian del Lago a Caltanissetta, dove hanno svolto un’ispezione l’europarlamentare del Prc Giusto Catania, la deputata Daniela Dioguardi e il senatore Santo Liotta.

«Attendiamo adesso di vedere la relazione della commissione presieduta dall’ambasciatore Steffan de Mistura del ministero dell’Interno - dice Catania - che certamente avrà denunciato le stesse emergenze da noi evidenziate».

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