Cronaca locale

Centri sociali, 7mila disobbedienti occupano la città

Pacati, senza pretese, ma comunque molto numerosi. Se all’ultima manifestazione, quella della rioccupazione del centro sociale Cox 18 (ex Conchetta) del 24 gennaio scorso, si contavano dai 4 ai 5mila partecipanti, oggi a Milano sfileranno almeno in 7mila. Alla manifestazione nazionale indetta dai centri sociali milanesi «contro le logiche securitarie per l’autogestione degli spazi sociali e le aree di agibilità» - con concentramento alle 15 e partenza alle 16 in piazza XXIV Maggio (punto di partenza e di arrivo del corteo) - hanno aderito infatti molti «compagni», da tutto il nord e il centro Italia, fino a Roma. E anche se a Bergamo è prevista, in contemporanea, l’inaugurazione di una sede di Forza Nuova, l’incognita di una possibilissima e affollata contromobilitazione, non spaventa gli organizzatori milanesi che manifesteranno lungo un percorso di quasi otto chilometri che abbraccia la zona del Ticinese.
«C’è molta gente che viene da fuori - spiegano le forze dell’ordine - ma gli organizzatori pensano di poter gestire senza problemi questi flussi, anche se chi è “in trasferta”, di solito, si sente più libero di fare quel che vuole. Nel presentare il percorso del corteo nessuno tra gli appartenenti ai centri ha nemmeno provato a chiedere di passare per il Cox: sanno che oggi è l’ultimo giorno di carnevale, ci sono molti bambini in giro. Quindi si sono limitati a presentare il percorso senza imporre nulla».
Perplesso il vicesindaco Riccardo De Corato. «Lo scorso 24 gennaio, a seguito dello sgombero del Conchetta, ci furono danneggiamenti, cassonetti rovesciati, imbrattamenti, insulti. Una parata per la quale ci sono attualmente 40 indagati e che ci auguriamo scattino a breve i primi rinvii a giudizio. Il Comune è pronto a portare in tribunale chi farà altri danni».
«I manifestanti si ricordino che lo scorso novembre la Cassazione ha confermato definitivamente le condanne per gli incidenti seguiti al corteo dell'undici marzo del 2006 di corso Buenos Aires - conclude il vicesindaco -.

Invito comunque la gente a non recarsi nella zona tra i Navigli, piazzale Baracca e piazza XXIV Maggio perché ci sono quattro sigle sindacali autonome che scioperano, quindi anche i vigili potrebbero avere problemi di gestione del traffico».

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