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Centri sociali, sono 14 le case espropriate

Nel 2010 superano i tre decenni di abusivismo: il primo caso in città, infatti, è del 1979. Poi altri 13 i centri sociali hanno occupato in modo illegale case, stabili e capannoni. Pubblici o privati.
Il record spetta al Centro autogestito che da 30 anni si è insediato abusivamente in via Dei Transiti. Antico anche il caso del Pergola Tribe, all’Isola da 21 anni, o dell’Adrenaline di via Gorizia: la cui occupazione è datata 1980. La storia del Cox 18 in via Conchetta è iniziata 22 anni fa. La «Panetteria» in via Conte Rosso - proprietà non comunale - è stata «okkupata» 19 anni fa, e oggi ospita i «duri e puri» dell’autonomia: ex brigatisti ed estremisti vari. In via Litta Modignani 66 è insediata una delle realtà più pericolose e sovversive della città. Due anni fa hanno festeggiato i 10 anni di occupazione di quella bella palazzina di tre piani immersa nel verde e di proprietà comunale: un tempo ospitava un centro civico aperto a tutti. Ora gli anarchici la sorvegliano con cani e reti metalliche. Anarchici anche in viale Monza, 255, al Circolo Ponte della Ghisolfa, occupato abusivamente nel ’96 e ritornato abusivo dal 1° gennaio 2010.
I disobbedienti del «Cantiere» occupano da 9 anni una palazzina di via Monterosa. Il Circolo dei malfattori di via Torricelli ha un altro record: lo sfratto è stato rinviato 40 volte.

Nello stesso anno in un’altra proprietà comunale al cimitero Maggiore si è piazzata la Cascina Autogestita Torchiera. Il caso del Leonkavallo di via Watteau è il più noto, anche se gli occupanti, dell’area di Rifondazione comunista, sono considerati politicamente «moderati»: qui gli sgomberi rinviati sono arrivati a quota 24.

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