È uninvasione. Non siamo nella piazzetta di qualche periferia più o meno malfamata. Ma in via Dante, via dei Mercanti, Galleria. Il cuore commerciale e turistico di Milano, frequentato come in ogni giorno festivo da decine di migliaia di persone che si concedono una passeggiata, dopo la festa la della notte precedente.
Ma linvasione del cuore di Milano, come quella di ogni altra zona strategica, non è affatto casuale. È ordinatissima, si direbbe unoperazione scientifica, o militare. Sono le 14 e 30 e i negozi sono chiusi. Lavorano pubblici esercizi, bar e caffè. «Sì, sì, abbiamo visto quel che sta succedendo», dice un barista. Non vi riguarda? «Non è che non ci riguarda, ma sa, la gente...che dobbiamo fare?». I negozi dabbigliamento sono i veri «concorrenti». E lasciano campo libero: un esercito di vu cumprà arriva, chissà da dove, e prende possesso della strada. Sono oltre un centinaio solo in via Dante, giovani, per lo più africani, senegalesi. Ma anche cinesi. Ben vestiti, con gli stessi capi che mettono in vendita. Stendono i loro tappetini ai due lati della strada. La merce è sempre quella, ma apparentemente di una certa qualità: borse, cinture, scarpe da ginnastica alla moda, ma anche giubbotti di marca, sportivi e non, e poi orologi, guanti, cappelli. Un giaccone costa 85 euro, ma basta un minuto di trattative per arrivare a 75. Cè anche un cartomante col suo tavolinetto, pronto a predire landamento del 2011. E un artista che con carote, barbabietole e altri ortaggio è in grado di intagliare fiori, rose e animali.
Allincrocio con via Meravigli, appena sopra il marciapiede, è parcheggiata unauto della polizia municipale. Gli agenti ora sono in via Dante, camminano tranquilli e parlottano fra loro. Attraversano la strada, ma il passaggio non crea scompiglio, anzi. E la cosa sembra irritarli. «Giovane!» intimano a un venditore. Questo raccoglie la mercanzia al centro del lenzuolo, prende i quattro capi e li riunisce impugnandoli, solleva il telo e sorride. Sorridono anche gli altri. Fanno tutti la stessa cosa: alzano il lenzuolo e restano lì, a guardarsi intorno. Non interrompono neanche i negoziati. Appena la coppia di agenti passa appoggiano i loro banchi volanti sulla strada e tutto ricomincia.
Gli agenti sono lì, sembrano irritati ma impotenti: «Noi dobbiamo farci vedere - dicono - con lorganico che cè oggi non possiamo fare di più. Siamo due, altri due colleghi sono in piazza Cordusio, e quattro ce ne sono fra la Galleria e il corso Vittorio Emanuele. Questi sono un centinaio solo in via Dante. E avete visto chi sono? Questi sono aggressivi». Se sequestrate la merce sono violenti? «Se interveniamo questi reagiscono, hanno il senso del gruppo poi, sono aggressivi. E con lorganico che abbiamo oggi non possiamo fare di più.
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