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Il centrodestra caccia i «gufi»

Se quest'estate sotto gli ombrelloni si era rincorso il gossip di una maggioranza di centrodestra pronta a crollare nel Municipio Medio Levante, il consiglio di lunedì sera ha dimostrato l'esatto contrario. La prova è arrivata proprio al fotofinish della seduta, con l'ultimo ordine del giorno presentato dal consigliere di Lealtà, Beppe Damasio: «Dobbiamo fare i conti con un distacco sempre più evidente della gente nei confronti della politica. Nel nostro piccolo possiamo fare qualcosa per riscattare l'idea di politica, ad esempio scendendo fra la gente a far vedere con trasparenza e chiarezza cosa si è fatto e cosa non si è fatto».
La proposta del consigliere è stata messa in votazione per dare un segnale (non era infatti strettamente necessario un voto), passando con 13 consensi dai banchi della maggioranza (ovvero l'unanimità vista l'assenza dei consiglieri Mongiardini e Costigliolo al momento del voto) contro la non partecipazione della minoranza. Una bella prova di coesione, che ha messo a tacere i vari rumors su una maggioranza spaccata.
Confronto acceso, in realtà c'è stato lunedì sera ma all'interno di una prassi normale, ovvero con scambi di opinione anche dai toni forti tra i banchi di centrodestra e quelli di centrosinistra. Tra i 13 ordini del giorno portati in consiglio, i dibattiti più accesi si sono avuti sulla questione del regolamento dei comitati dei cittadini portato in consiglio comunale dalla consigliera Cappello.
In Prima Commissione il suddetto regolamento, che in estrema sintesi cerca di disciplinare i comitati dei cittadini solo quando essi sono d'accordo con i progetti in questione, sembrava aver trovato la contrarietà di tutti i gruppi politici, esclusa l'Idv. In realtà ci sarebbe stato un equivoco con il Pd risultante astenuto anche se prima avesse sostenuto contrarietà.
La vicenda ha scaturito un'accesa discussione con i consiglieri del centrodestra che hanno accusato il Pd, rappresentato dalla consigliera Slivar (presidente di Prima Commissione), di non aver manifestato chiaramente il proprio parere, e il Partito Democratico, di contro, a sostenere di averlo fatto, forse non molto chiaramente.

Altro scambio di battute al vetriolo si è avuto tra il presidente Orengo ed il capogruppo del Pd Morgante sulla questione dei fondi da stornare, con il primo che, vista l'impossibilità di gestire autonomamente i fondi del Municipio senza passare da mamma-Comune, ha provocatoriamente proposto al consigliere d'opposizione di preparare un documento indirizzato a Tursi per richiedere questo tipo di autonomia.

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