Cesario di Nazianzo

Senza l’indicazione della provenienza non si potrebbe districarsi tra gli undici santi di nome Cesario (più un Cesariano e due Cesarea). Quello di oggi era fratello del più celebre Gregorio (detto appunto Nazianzeno). Ma anche suo padre, Gregorio anch’egli, e la madre Monna sono venerati come santi. Bella famiglia. Cesario nacque verso il 330 e studiò ad Alessandria, dove divenne medico. Tornato nella sua città, esercitò l’arte medica con tale abilità da diventare famosissimo, tanto che l’imperatore Costanzo lo volle a Costantinopoli come suo medico personale. Il successore di Costanzo, Giuliano (detto l’Apostata perché cercò di ripristinare in grande stile il paganesimo nell'impero), confermò Cesario nella carica di medico di corte, sebbene quest’ultimo avesse manifestato la ferma intenzione di restare cristiano. Poiché i grandi di questo mondo passano e pure le loro opere, dopo Giuliano venne Gioviano, che nominò Cesario addirittura questore della Bitinia. Il nostro medico si recò sul posto per ottemperare al nuovo incarico ma qui, nel 368, si trovò nel bel mezzo di un terrificante terremoto dal quale scampò quasi per miracolo. L’evento convinse Cesario della vacuità di questo mondo e lo determinò a ricevere quel battesimo che aveva procrastinato fin lì. Poi rinunciò ad ogni carica pubblica e si diede a vita penitente.

Appena in tempo, perché la morte lo colse l’anno successivo. Non aveva ancora quarant’anni. Quando aprirono il suo testamento trovarono che aveva lasciato ogni sua ricchezza, sia quelle di famiglia che quelle accumulate con le sue attività, ai poveri.

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