Cgia di Mestre: su 100 euro evasi poco più di 11 quelli recuperati

Il fisco fa ancora molta fatica a recuperare l’evasione, nonostante il forte aumento dell’efficienza che si è registrato in questi ultimi anni. Nel 2009, su ogni 100 euro accertati di imposta evasa, l’amministrazione finanziaria ne ha recuperati solo 11,1 euro. È quanto denuncia la Cgia (Confederazione degli artigiani) di Mestre.
«Un risultato che dimostra come ci sia ancora molto da fare per rendere più incisiva la lotta contro gli evasori fiscali», commenta il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, dopo aver letto la serie storica elaborata dalla Corte dei conti che ha misurato, tra il 1998 e il 2009, l’incidenza percentuale del riscosso su quanto accertato durante l’attività di contrasto all’evasione fiscale realizzata dall’amministrazione finanziaria. Per quale motivo su 100 euro di imposta accertata quasi 90 non finiscono nelle casse dell’erario? «Per due ragioni - spiega Bortolussi -: la prima è legata allo stato di insolvibilità in cui spesso versano coloro che frodano il fisco. La seconda ragione è invece riconducibile al fatto che l’accertamento viene in molti casi impugnato e si trasforma in un contenzioso che può durare anni».
Nel 2009, a fronte di 51,8 miliardi di euro di imposta accertata, il riscosso di competenza (ovvero, il gettito effettivamente di competenza di quell’anno) si è attestato, secondo la Cgia, su 5,7 miliardi di euro. Pertanto, l’incidenza percentuale di quest’ultimo sul primo è pari all’11,1%. Questo risultato, sottolineato dalla Cgia, fornisce l’indice di riscossione, un parametro in grado di misurare l’efficienza della riscossione.


In ogni caso, sottolineano gli artigiani di Mestre, il calo dell’indice di riscossione nel 2009 è riconducibile al deciso aumento dell’imposta accertata (+32,2%), piuttosto che a un calo dell’efficienza dell’attività di incasso da parte del fisco.

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