Il Chelsea con Ancelotti ma Abramovich è insoddisfatto

Premier per cuori forti: a Stanford Bridge il Chelsea continua a far soffrire i suoi tifosi. Arranca e insegue in casa l’Aston Villa, in zona Cesarini segna due gol e si porta in vantaggio, poi l’ennesima magra difensiva consegna il pari per 3-3 al termine di una gara scoppiettante. Ma la crisi è sempre evidente e per Carlo Ancelotti non sono momenti facili. La sua panchina continua a vacillare anche se i giocatori sono dalla sua parte. Lo dimostra l’abbraccio collettivo, l’ammucchiata gigante dopo il provvisorio 3-2. Ma Abramovich non può accontentarsi delle briciole. Il Chelsea si trova con 35 punti al quinto posto della Premier, a sei punti dalle gemelle di Manchester e dietro all’Arsenal (39) e al Tottenham (36). Ma mentre il City ha una gara in più, lo United ne ha una in meno e quindi le prospettive sono sempre difficili. È la difesa il tallone d’Achille dei bleus con l’Aston Villa che risponde al vantaggio al 23’ di Lampard con Young al 41’, entrambi i gol su rigore. Poi gli ospiti vanno in fuga con un gol di Heskey al 2’ st.

I blues costruiscono e sprecano una miriade di occasioni, poi al 39’ Drogba trova il varco per il pareggio e sull’onda dell’entusiasmo Terry al 44’ segna il 3-2. Sembra fatta ma sull’azione successiva la difesa dorme e Clark chiude i giochi con il 3-3 finale. Per Ancelotti un altro boccone amaro dopo che aveva pensato di avere raddrizzato la sua situazione.

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