Chi critica il ritrovo arancione teme solo le «anime del fare»

Chi critica il ritrovo arancione teme solo le «anime del fare»

Cari Massimiliano e Federico,
l’iniziativa che ho proposto, nell’assoluto silenzio del lutto elettorale, ha creato una lunga schiera di scontenti e infastiditi. Ha origine tuttavia dalle richieste e da paure di «annessione» di molti Arancioni.
Il mio intento è, solo riunire un gruppo che lavora da anni, ed elaborare insieme il lutto che ci ha colpito. Poi nella migliore tradizione cristiana, dopo i primi minuti, la resurrezione o meglio proseguire con continuità alla ricerca delle nuove mete offrendo al nostro Leader, Sandro Biasotti, la disponibilità di tutti a lavorare ancora sotto la sua guida con i comandanti che ci vorrà dare, con le Sue regole e secondo la sua impostazione.
La mia presenza alla serata che stiamo cercando di organizzare non è lo sciacallaggio del movimento che non appartiene a nessuno ma a tutti, è il tentativo di protezione di un bene della comunità Genovese e Ligure, è l’incontro delle anime «del fare» che hanno animato la campagna appena trascorsa, è una riunione propedeutica solo a dire siamo ancora qui.
L’offerta non ha prezzo è come sempre gratuita, è la disponibilità di quelli che vorranno essere presenti a dire «dove eravamo rimasti?… bene si va avanti» abbiamo battuto marciapiedi, abbiamo ascoltato migliaia di persone, abbiamo capito ed a volte fatto finta, di capire problemi, abbiamo un potenziale enorme che non deve essere disperso. Siamo una tribù che è cresciuta e si è moltiplicata; non possiamo metterla in riserva e farla morire.
La logica della politica avrebbe preteso che «la convocazione» scendesse dall’alto, quantomeno dal nostro eletto più rappresentativo, da uno dei veri pionieri del colore Arancione, ma credo sarebbe stata l’adunata mattutina sotto lo squillo della tromba e come tale sarebbe suonata. Rispetto molto la fedeltà di Aldo Siri alla bandiera e il suo profilo morale ma o creduto giusto non esporlo ad un possibile flop quindi, il Cambiaso con i suoi 4 voti, senza velleità, seppur competitivo, non avendo incarichi e non avendo padroni ne doveri di servitù poiché disponibile sempre a semplice richiesta, è uno dei pochi sacrificabili per la causa e tale si conferma sin d’ora. Resterò infatti disponibile ad eseguire le mansioni più umili ma scomparirò dalla scena convinto che sia la sola scelta giusta. Il compito si esaurisce allorché la sagola viene lanciata. Poi il marinaio si ritira nella cuccetta e lascia che la nave venga portata in un porto sicuro dal Comandante dal Primo e dal Pilota.
L’organizzazione e la conduzione dell’evento è affidata ai giovani che hanno lavorato in questa campagna affinché il palcoscenico ed il merito siano loro. Lo meritano anche per aver condotto un giovane alle soglie della regione, loro che per le maledette firme non hanno potuto dimostrare quanto valgono e dare una sgridata alla politica stantia.


Preciso oggi questo comportamento per fugare le menti da presunti golpe, ho già detto che non sono stato titolato da nessuno ne tantomeno ho l’autorevolezza per ambire ad altro.
Nell’attesa del 14 aprile alle ore 20 e 30, per capire di più, per chi ci vorrà essere.
Cordialmente vi saluto.

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