da Parigi
L'ex presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, 74 anni, dovrà rispondere alle domande del giudice Alain Philibeaux, che indaga sulla corruzione politica nella regione parigina durante gli anni Ottanta e Novanta. In quel periodo Chirac era presidente del Rassemblement pour la République (Rpr). Stando a rivelazioni successive - come una videocassetta di confessioni del costruttore Jean-Claude Méry, finita ai giornali dopo che quest'ultimo era morto di cancro - Chirac avrebbe avviato un meccanismo per finanziare il partito attraverso tangenti in cambio d'appalti. Al tempo stesso il comune di Parigi, di cui Chirac è stato sindaco dal 1977 al 1995, avrebbe finanziato lRpr assumendone e retribuendone alcuni funzionari.
Alain Juppé, che fu vicesindaco di Chirac a Parigi, ha visto la propria carriera politica declinare nel 2004 a seguito della sua condanna (14 mesi con la condizionale e un anno di "ineleggibilità") in un processo per i posti di lavoro fittizi al comune di Parigi. Ma Chirac non è mai finito davanti ai giudici: la Costituzione lo ha protetto da quando, nel maggio 1995, divenne presidente. Ora limmunità non cè più e allEliseo vive Nicolas Sarkozy. C'è chi pensa che Chirac lo abbia appoggiato nella campagna elettorale in cambio di un impegno dellamico-rivale a esercitare pressioni sui magistrati per togliere le castagne dal fuoco a Chirac.
Ieri Jean Veil, avvocato di Chirac, ha annunciato che l'ex presidente è stato convocato dai giudici di Nanterre «entro il 15 settembre». E la Corte di cassazione ha autorizzato, sempre ieri, la convocazione di Chirac da parte dei giudici che indagano a Parigi su altre vicende di corruzione politica. Chirac rischia una condanna simbolica (l"ineleggibilità"), ma moralmente umiliante.
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