Il chirurgo contrario alla presenza della Nato

Marco Garatti, uno dei tre italiani arrestati ieri, è medico chirurgo con una lunga esperienza in chirurgia toracica. Nato a Brescia nel 1961, collabora con Emergency dal 1999 e dal 2009 ha il ruolo di coordinatore di progetto. Qualche mese fa, all’incontro nazionale dell’organizzazione a Firenze, parlò di Afghanistan criticando la presenza multiforze nel Paese. E disse che la ricostruzione «non passa con le armi. Quella politica ha fallito». «Qualche mese fa - spiega Garatti nel video del suo intervento, sul sito di Peacereporter - ho dovuto sostituire una guardia in una nostra casa nel Panshir. Il nostro staff manager della zona, l’uomo più saggio del mondo, mi ha detto: mi raccomando, non sostituirlo con una guardia di un villaggio vicino perché gli abitanti non lo prenderebbero bene, non lo accetterebbero. E noi pensiamo di far passare la ricostruzione attraverso i militari che in Afghanistan si presentano con le armi? Penso che a questo punto vada visto il fallimento di queste politiche».


Per Garatti «sarebbe anche il caso di vedere se davvero gli afghani non riuscissero a raggiungere un loro equilibrio interno, anche se è un equilibrio che a noi non sta bene e che magari prevede che non tante donne e bambine vadano a scuola». Garatti è critico su tutta la linea e si chiede se «non sia anche il caso di ridurre qualche truppa italiana e di risparmiare così qualche soldo per metterlo invece in qualche altra parte più efficace ed effettiva».

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