Il periodo delle vacanze è ormai agli sgoccioli. La polvere dalla bicicletta è già stata tolta per i primi allenamenti e, presto, arriverà anche il momento delle scelte, della programmazione per la stagione che verrà.
Stagione che Ivan Basso vuole vivere da protagonista, senza pensare troppo agli avversari che gli staranno a ruota. «Per il momento non ho certezze sugli obiettivi - spiega il capitano della Liquigas-Cannondale a margine di un incontro con i tifosi a Roma in occasione di un evento promozionale con la Lotto - I miei traguardi sono ovviamente quelli delle grandi corse a tappe ma è presto per dire se punterò su Giro d'Italia o Tour de France, o su entrambi».
Certo è che, a 33 anni, e con un percorso fatto di tanta salita e poca cronometro, e quindi adatto alle caratteristiche di 'Ivan il terribilè, la Grande Boucle 2011 potrebbe essere l'ultima occasione per centrare quel successo che manca al corridore varesino. Basso però non sembra voler accantonare la possibilità di riprovare l'accoppiata Giro-Tour. Anche perchè, viste le ultime notizie riguardanti il coinvolgimento in vicende di doping per Alberto Contador, potrebbe ritrovarsi con un avversario in meno sulle strade francesi. «Auguro ad Alberto di uscire in fretta e nella maniera migliore da questa situazione. Per tutti d'altronde vale la presunzione d'innocenza - sottolinea poi Basso -. Lo considero il più forte in assoluto nelle corse a tappe, ma il mio problema non è adesso quello di sapere se lui sarà o meno al via. La mia unica preoccupazione è quella di arrivare alla Grande Boucle nella migliore forma fisica possibile».
Gli avversari da temere, d'altronde, ci sono già nel proprio team visto che come compagno di squadra ci sarà un certo Vincenzo Nibali. Lo «Squalo» di Messina, infatti, dopo la Vuelta di Spagna sembra avere tutte le intenzioni di andare adesso a caccia di maglie rosa e gialle. «Con la squadra dovremo parlare e decidere come programmare la stagione - l'analisi di Basso -. Dovremo confrontarci e guardarci negli occhi, fare delle scelte, ma adesso è ancora presto per parlare di queste cose. Certo, nel mio palmares manca il Tour e se dovessi ragionare col cervello punterei da subito alla maglia gialla. Ma il cuore batte per il Giro, d'altronde era il mio sogno da bambino quello di vestire la maglia rosa e vincere questa corsa».
Insomma, Basso non sembra voler mollare niente, ben consapevole che presto le nuove generazioni si prenderanno la ribalta della scena.
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