Clamoroso al Giro d’Italia: si ritira Roglic. Tripletta azzurra, crisi Del Toro

Il campione sloveno cade per la terza volta in questo Giro ed è costretto al ritiro. Finale epico per l'Italia: vince Scaroni in parata con Fortunato davanti a Pellizzari. La maglia rosa perde tanto da Carapaz e Yates

Clamoroso al Giro d’Italia: si ritira Roglic. Tripletta azzurra, crisi Del Toro
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La settimana decisiva del Giro d’Italia si apre con la notizia che non ti aspetti: il favorito d’obbligo per la vittoria della corsa rosa, l’unico dei top 4 in corsa, alza bandiera bianca. Primoz Roglic cade ancora nella durissima 16a tappa e decide di averne abbastanza, gettando la spugna. Il campione sloveno aveva vissuto una giornata orribile domenica, perdendo parecchie posizioni nella classifica generale ma aveva comunque voluto giocarsi le ultime carte prendendo il via da Piazzolla sul Brenta.

Bruttissime le cadute del giovane inglese Joshua Tarling e del lombardo Alessio Martinelli: l'azzurro finisce oltre il guard-rail ed è trasportato all'ospedale ma la tappa si conclude in maniera epica per i tifosi delle due ruote italiani: arrivo in parata del duo dell’Astana Fortunato e Scaroni con Giulio Pellizzari a completare un podio tutto azzurro. Sulla salita del San Valentino attacco secco di Richard Carapaz, che stacca nettamente Isaac del Toro e Simon Yates: l’ex vincitore del Giro guadagna tantissimo ma non abbastanza per togliere la maglia rosa dalle spalle del giovane messicano della Uae. Le distanze in testa alla classifica generale sono però minime: questo Giro rimane ancora apertissimo.

Com’è andata la tappa

L’ultima giornata di riposo è vissuta dell’attesa per una delle tappe più brutali di questo Giro 2025 e dalle conseguenze della netta crisi vissuta dal favorito Primoz Roglic nella tappa di domenica. Il campione sloveno aveva addirittura considerato il ritiro ma ha deciso di presentarsi alla partenza di Piazzola sul Brenta. Il sogno di vestire la maglia rosa a Roma è forse sfumato ma il capitano della Red Bull Bora-Hansgrohe sembra determinato a volersi giocare le carte rimaste sulle tante salite della 16a tappa. A complicare una giornata da incubo ci si è messa anche la pioggia battente, che rende ancora più depresso il mood all’interno del gruppo. Paga subito dazio l’azzurro della Soudal-QuickStep Gianmarco Garofoli che, dopo aver provato una fuga subito dopo la partenza, finisce a terra, tirandosi dietro anche Thymen Arensman. Entrambi i ciclisti riescono a ripartire ma le conseguenze del botto si sentiranno sulle salite più avanti: la fuga riesce a guadagnare una trentina di secondi sul gruppo, con l’azzurro Germani a fare compagnia a Wout van Aert, Josh Tarling e diversi altri ciclisti interessanti. Il rischio cadute è sempre altissimo: su una rotatoria a scivolare ed impattare pesantemente sulle barriere è proprio il giovane inglese della Ineos Grenadiers, che è addirittura costretto a lasciare la corsa.

Giro 2025 tappa 16 caduta Tarling

A 170 chilometri dall’arrivo, il vantaggio dei sei fuggitivi sale ad un minuto, nonostante l’attivismo di Mads Pedersen, che prova a tirare il gruppo per provare a prendere qualche punto sul prossimo traguardo volante. A Piovene Rocchette arrivano prima i fuggitivi, con Van Aert che si porta a casa il bottino massimo: la distanza nella classifica a punti da Pedersen è importante, ma tutto fa brodo. A 20 chilometri dalla prima salita verso il GpM di 2a categoria delle Carbonare, la fuga ha circa 1’30” da gestire nonostante la Alpecin-Deceuninck e la Polti provino costantemente ad alzare il passo del peloton. I sei fuggitivi rallentano il passo quando si affronta la prima salita, il che agevola il compito degli inseguitori, che raggiungono la fuga ad un chilometro dal GpM. Ottima la strategia dell'Astana, con Lorenzo Fortunato che si aggiudica senza problemi i 18 punti in palio, allungando ulteriormente su Juan Ayuso. Alle loro spalle il gruppo affronta con andatura quasi turistica la salita, facendo che il vantaggio aumenti progressivamente fino a toccare i sei minuti: il ritmo è talmente basso che Richard Carapaz può perdere più di un minuto per sostituire la sua radio e rientrare facilmente. La discesa verso Trento è piuttosto infida ed a pagarne lo scotto è l’azzurro della Bardiani Alessio Martinelli: bruttissima scivolata per lui, che finisce addirittura oltre il guard-rail, venendo raggiunto rapidamente dall’auto medica. Alla fine il ciclista valtellinese è costretto al ritiro e viene trasportato all’ospedale con l’ambulanza. All’ingresso a Trento il gruppo di fuggitivi ha addirittura otto minuti di vantaggio ma le cose potrebbero cambiare quando inizierà l’ascesa verso il secondo GpM di giornata a Candriai.

Giro 2025 tappa 16 caduta Martinelli

Roglic getta la spugna

Il momento chiave della tappa arriva senza che le telecamere riescano a riprenderlo: in un tratto non particolarmente insidioso della discesa finisce a terra il favorito d’obbligo per la vittoria del Giro. Primoz Roglic scivola a terra, trascinando con se Richard Carapaz: se il ciclista ecuadoregno riesce a ripartire, il vincitore del Giro 2023 decide di gettare la spugna ed abbandonare la corsa rosa. Il campione sloveno non è l’unico ad essere tradito dall’asfalto viscido: poco dopo tocca al vincitore della tappa di domenica Carlos Verona mentre il secondo nella classifica generale Juan Ayuso si ritrova con più di un minuto di ritardo dal peloton, cercando faticosamente di rifarsi sotto. Mentre lo spagnolo della Uae riesce a tornare in gruppo, arrivano le rassicurazioni sullo sfortunato Martinelli: il lombardo è sveglio e le sue condizioni sono stabili, in attesa di ulteriori esami clinici. L’azione della Ineos Grenadiers contribuisce al cambio di passo del peloton, che riduce a circa 5’35” il vantaggio dei 23 fuggitivi ma, appena finisce la discesa, il distacco torna a salire. Mentre l’asfalto si asciuga, cade un altro dei favoriti per la vittoria di tappa: Egan Bernal è l’ultimo a scivolare ma, per fortuna, riesce a riprendere, riuscendo a rientrare nel giro di pochi chilometri. L’avvicinamento al traguardo volante di Cavedine vive del duello tutto belga tra Van Aert e De Bondt, che vede vincente l’alfiere della Decathlon-Ag2r. Un po’ di stanchezza tra i fuggitivi, con i Davide Bais e De Bondt che non riescono a tenere il passo, venendo staccati inesorabilmente.

Giro 2025 tappa 16 gruppo salita

La salita più temuta di giornata, quella che porterà al GpM del Santa Barbara, vede la fuga con un vantaggio sempre più importante, oltre i nove minuti: restano ancora 50 chilometri da correre con tante salite ma le possibilità di arrivare al traguardo sono piuttosto alte a questo punto. Già dalle prime rampe si capisce come Fortunato sia deciso a fare bottino pieno quest’oggi: la maglia azzurra scatta bene, tirandosi dietro Germani e Pello Bilbao, causando un netto frazionamento nella fuga. Il gruppo recupera circa un minuto mentre il trio di testa viene raggiunto da Masnada e Scaroni, pronti a dare una mano a Fortunato per aggiudicarsi altri 40 punti per la classifica scalatori. Alle loro spalle si muovono le squadre di Carapaz e Simon Yates, pronti a mettere in difficoltà la maglia rosa Del Toro: l’azione della Ef aiuta il peloton a recuperare circa 1’30” dalla fuga ma è ancora troppo presto per capire cosa potrà succedere da qui all’arrivo. L’attacco di Leemreize vede la risposta immediata di Fortunato ma qualche ciclista non ce la fa a reggere il passo: in difficoltà anche Juan Ayuso, che perde una trentina di secondi dagli altri uomini classifica. Con ancora 6 chilometri di scalata da compiere, in avanti rimangono solo in sette: Fortunato e Scaroni hanno clienti poco simpatici con cui vedersela come Bilbao e Moniquet. Momento di crisi momentanea per Egan Bernal, che, però, riesce a rifarsi sotto più avanti: in testa al gruppo maglia rosa, allungo di Poole e Storer mentre Adam Yates gestisce il ritmo per favorire Del Toro. L’arrivo al GpM va secondo copione, con Fortunato che precede il compagno di squadra Scaroni e Leemreize: a questo punto il primato del capitano dell’Astana sembra quasi inattaccabile.

Giro 2025 tappa 16 fuga

Apoteosi azzurra, crisi Del Toro

Il vantaggio dei sette fuggitivi cala progressivamente nell’unica sezione di discesa prima del gran finale ed un arrivo in salita che potrebbe decidere il destino di questo Giro d’Italia. Quattro minuti e spiccioli da recuperare non sono tantissimi a circa 30 chilometri dall’arrivo: nel frattempo, però, si rivela ancora fondamentale il ruolo di Majka come gregario nel dare una mano alla maglia rosa Del Toro, ora capitano della Uae vista la crisi del compagno di squadra Ayuso. Mentre Simon Yates ritrova Wout van Aert, che si è staccato dalla fuga per dare una mano all’inglese, lo svizzero Voisard si lancia in discesa per provare a scompaginare le carte, guadagnando una trentina di secondi nei confronti dei fuggitivi. Il ciclista della Tudor va forte anche sulle prime rampe della salita, allungando ancora fino a 40 secondi dai fuggitivi mentre il gruppo maglia rosa rallenta: a questo punto meglio risparmiare le energie in vista della battaglia sulla salita che porterà al San Valentino. Lo scatto dell’elvetico non va a genio al duo dell’Astana: Fortunato e Scaroni accelerano, aprendo un po’ di luce nei confronti di Pello Bilbao e Moniquet. L’azione dei due azzurri è perfetta, tanto da consentirgli di riprendere Voisard nel giro di pochi chilometri: nel gruppo maglia rosa, Van Aert si mette a tirare per Yates mentre il duo della Bahrain Tiberi e Caruso aspetta il momento giusto.

Giro 2025 tappa 16 Storari

Con la parte più dura della salita dopo il traguardo volante di Brentonico, parecchi tirano il fiato ma i fuochi artificiali non mancheranno di sicuro. Il gruppo maglia rosa perde pezzi, incluso il generoso Van Aert mentre Scaroni prova uno scatto per scrollarsi di dosso l’ecuadoregno della Movistar Cepeda: l’azzurro guadagna una quindicina di secondi sul sudamericano, marcato stretto da Fortunato, che appena la strada torna a salire se ne va anche lui. Il duo dell’Astana ha però solo 3’30” di vantaggio sul gruppo maglia rosa: vista la durezza della salita che hanno di fronte potrebbe non bastare per arrivare da soli al traguardo. Molto bella l’azione di Pellizzari, che guadagna un minuto sul gruppo prima che Simon Yates lanci il suo attacco, seguito come un’ombra dalla maglia rosa e da Richard Carapaz. È proprio l’ex vincitore del Giro che scatta forte in salita: stavolta Del Toro non risponde, rimanendo a ruota dell’inglese. Grande l’azione dell’ex campione olimpico, che vola a riprendere Pellizzari, guadagnando quasi un minuto nei confronti della maglia rosa: mancano ancora 4 chilometri al traguardo ma Carapaz continua ad allungare su Yates e Del Toro, con l’inglese che molla la maglia rosa. Mentre Fortunato e Scaroni arrivano in parata, mano nella mano, precedendo Giulio Pellizzari per un podio tutto azzurro ma la vera notizia è lo sconvolgimento nella classifica generale. Del Toro contiene i danni, conservando la maglia rosa ma perde parecchio nei confronti di Carapaz e Yates: questo Giro, insomma, rimane ancora apertissimo.

Giro 2025 tappa 16 Fortunato Scaroni

La prossima tappa

Dopo la massacrante tappa di martedì, resa ancora più complicata dal capriccioso meteo, i 155 chilometri che porteranno la carovana del Giro da San Michele all’Adige a Bormio saranno comunque molto complicati da affrontare, specialmente per i ciclisti di alta classifica. A rassicurare Del Toro e soci il fatto che il Tonale ed il Mortirolo arrivino rispettivamente ad 86 e 48 chilometri dall’arrivo. Anche se non dal versante più duro, una delle salite classiche del Giro potrebbe causare scossoni importanti alla classifica generale ma occhio anche al finale di tappa.

Giro 2025 tappa 17 altimetria

La prima complicazione arriverà con la discesa dal Mortirolo, molto ripida e tecnica: una fuga organizzata potrebbe approfittare delle marcature del peloton, allungando in maniera decisa. I chilometri successivi vedranno altri 700 metri di dislivello da affrontare ma è solo l’antipasto prima dell’ultima salita di giornata, i 3 chilometri all’8% di pendenza media che porteranno a Le Motte.

Con tante salite e la fatica che si accumula nelle gambe, lo scollinamento sarà una liberazione anche per gli scalatori più esperti. Il finale in leggera discesa potrebbe rimescolare ancora le carte.

Giro 2025 tappa 17 planimetria

La classifica

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