
I punti chiave
Il Giro 2025 non finisce di emozionare gli appassionati delle due ruote. In quella che molti consideravano la tappa regina della corsa rosa, gli attacchi si sono susseguiti senza soluzione di continuità, consegnando agli annali una serie di verdetti inattesi. A trionfare sul traguardo è il campione d’Australia Luke Plapp, che con un’azione decisa ha avuto la meglio sui compagni di fuga ma la notizia più bella per i tifosi di casa è che la maglia rosa finisce sulle spalle di un azzurro.
A spuntarla sulla maglia azzurra Fortunato è il compagno di squadra Diego Ulissi, che riesce a sfilare il primato della generale al favorito Primoz Roglic per circa un minuto. Enorme soddisfazione per il 35enne toscano, che potrà sfoggiare la maglia rosa sulle sue strade. Le squadre dei ciclisti top hanno lasciato scappare la fuga, pensando a conservare le forze per la tappa di domenica, quando le strade bianche della Toscana potrebbero causare ulteriori sconvolgimenti nella classifica generale.
Com’è andata la tappa
Con solo 46 secondi a separare i primi 15 nella classifica generale, l’elettricità prima della partenza è chiara testimonianza dell’importanza di questa tappa. Subito dopo la partenza da Giulianova si iniziano a susseguire attacchi più o meno seri, tutti rintuzzati dalle squadre di Roglic e Ayuso. Il tentativo che sembra avere qualche fortuna è quello condotto dalla ex maglia rosa Pedersen, con gli azzurri Cattaneo e De Pretto ma il peloton ha poca voglia di lasciarli andare. La prima ora di corsa è tutta un fiorire di attacchi solitari tanto per gettare un po’ in confusione le squadre top, con Van Aert e Bilbao tra i più attivi. L’avvicinamento al GpM della Croce di Casale vede la fine del tentativo di Pedersen con la maglia azzurra Lorenzo Fortunato e l’inglese Paul Double che provano ad andarsene, ma il gruppo è ancora molto reattivo. A 140 chilometri dall’arrivo ci prova un trio con Quintana e gli azzurri Piganzoli e Tonelli: è proprio la coppia della Polti ad aggiudicarsi i punti in palio sul GpM ma il trio viene presto raggiunto da altri ciclisti, rendendo la fuga più seria.

Quando Bardet e Fortunato si aggregano al gruppo di testa, sembra chiaro che questa potrebbe essere l’azione del giorno: l’avvicinamento alla salita del Sassotetto vede l’azzurro dell’Astana in ottima condizione con le rampe al 14% potrebbero consentire un allungo importante. A 100 chilometri dal traguardo, il vantaggio dei fuggitivi è sopra i tre minuti con Fortunato che veste la maglia rosa virtuale ma il più attivo è Romain Bardet, che prova a fare selezione prima del GpM. L’azione del francese, all’ultimo Grand Tour in carriera, sembra efficace ma non ha fatto i conti con Fortunato, che parte da lontano e lo beffa sul traguardo, allungando nella classifica scalatori. I duellanti vengono raggiunti da Vendrame e Steinhauser, aumentando ancora il ritmo: il vantaggio nei confronti del gruppo è oltre ai 5 minuti ma rimangono ancora tante salite da affrontare prima del traguardo. La calma in testa dura davvero poco, visto che Ulissi, Vendrame e Bardet lanciano un nuovo attacco in discesa, staccando di circa un minuto il gruppetto con Fortunato, Frigo e Tarozzi.

Con il ritardo del gruppo a circa 6 minuti, sembra chiaro che la Red Bull Bora-Hansgrohe sia intenzionata a non sprecare troppe energie per difendere la maglia rosa di Primoz Roglic mentre la Uae si accontenta di marcare stretto lo sloveno. D’altro canto, il ritmo forsennato tenuto nella prima metà della tappa avrà lasciato ruggini importanti nelle gambe di tutti i ciclisti. A pochi chilometri dalla salita di Montelago, nuovo attacco della maglia rosa virtuale Diego Ulissi, seguito solo da Kelderman. I due vengono raggiunti da Luke Plapp, che lancia il suo attacco a pochi chilometri dal GpM: è l’australiano che si prende i 9 punti per la classifica scalatori, seguito ad una trentina di secondi da Kelderman, Arrieta ed Ulissi, sempre in maglia rosa. Nel frattempo in testa al peloton, Uae e Bahrain in leggero forcing per ridurre il distacco dai fuggitivi: sembra chiaro che Ayuso voglia tenere la maglia rosa sulle spalle di Roglic per costringere i suoi gregari a sprecare altre energie. Il campione d’Australia allunga ad un minuto sul trio di inseguitori, ma Ulissi cerca di spingere per difendere la sua maglia rosa, nonostante il cambio di passo nel peloton. Vince Plapp, con Kellerman che la spunta su Ulissi, che comunque riesce a vestire la maglia più sognata, un premio splendido a coronamento di una lunghissima carriera.
La prossima tappa
Difficile immaginare un modo migliore di chiudere la prima settimana completa del Giro che la mini Strade Bianche. Sugli sterrati della Toscana profonda potrebbe succedere di tutto: cadute, fughe e mosse tattiche potrebbero fare la differenza. Se le squadre top proveranno a controllare la situazione, molti ciclisti proveranno a sfruttare i 30 chilometri di strade bianche per alzare le braccia al cielo in quel di Siena.

I 181 chilometri che porteranno la carovana del Giro da Gubbio a Siena dovranno affrontare la salita di Via Santa Caterina ma le salite sulle stradine sterrate che potrebbero scompaginare le carte nel gruppo saranno parecchie. Attenzione in particolare al Colle Pinzuto, 450 metri sullo sterrato con rampe sopra il 12%: un attacco qui potrebbe davvero spaccare la corsa in due.
Gli ultimi verdetti arriveranno prima dello spettacolare arrivo in Piazza del Campo: le rampe al 16% negli ultimi chilometri potrebbero fare tutta la differenza del mondo.
La classifica
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