Giro d’Italia, a Melfi è ancora volata: trionfa Matthews, Albanese quarto

La terza tappa del Giro 2023 si rivela più complicata del previsto, con le due salite e la pioggia a complicare il lavoro dei velocisti. A Melfi trionfa l'australiano, riuscendo a battere il rivale Pedersen. Non male gli azzurri, decisamente in condizione

Fonte: Twitter (@giroditalia)
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La carovana del Giro arriva in Basilicata ed affronta le prime due salite significative di questa edizione. A trionfare a Melfi è uno dei favoriti della vigilia, l’australiano Michael Matthews, che approfitta del gran lavoro di Filippo Zana e riesce a mettere la ruota davanti al rivale di giornata, l’ex campione del mondo Mads Pedersen. Terza vittoria al Giro per l’alfiere della Jayco, che torna alla vittoria dopo 300 giorni. Non male l’azzurro Albanese, che chiude quarto sull’arrivo in salita. Se Thibaud Pinot si porta a casa qualche punto per la classifica scalatori, spazio anche per la maglia rosa Evenepoel, che batte Roglic sul traguardo volante di Rapolla. Ottima giornata per gli italiani, decisamente in condizione.

La tappa di oggi

La terza tappa del Giro 2023 porterà la carovana nel cuore della Basilicata, passando dall’Abruzzo alla Puglia. Distanza non indifferente, 213 chilometri, ma tutti molto piatti e piuttosto lineari, almeno fino alle prime asperità, tutte concentrate nel finale. Due premi della montagna non particolarmente complicati ma con alcuni tratti dalle pendenze difficili da digerire per i velocisti, con punte superiori al 10%. Gli ultimi 50 chilometri saranno quindi molto movimentati, con una discesa piuttosto tecnica, alcuni saliscendi vicino a Melfi ed un arrivo in salita che potrebbe tagliare le gambe a parecchi.

Giro d'Italia 2023 tappa 3 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

A complicare ulteriormente la situazione, il pericolo della pioggia, che aggiungerebbe un ulteriore fattore di rischio a chi si volesse giocare tutto nel finale di tappa. Avere fughe serie con un percorso così piatto non è mai semplice ma un’azione coordinata sulla prima salita potrebbe avere buone possibilità. Con le squadre dei velocisti ancora al completo, non sarà però semplice accumulare abbastanza distacco dal gruppo. Vedremo come andranno le cose.

A Pinot vanno i due GPM

Pochi chilometri dopo la partenza nella periferia di Vasto è già tempo di un primo attacco, portato da due esponenti della Corratec-Selle Italia: a fianco di una vecchia conoscenza dei tifosi italiani come Alexander Konychev, il classe 1999 serbo Veljko Stojnić. Dato che nessuno di loro ha velleità di classifica generale, il gruppo li lascia andare, tanto da accumulare oltre 5 minuti di vantaggio. Le squadre dei favoriti per la maglia rosa preferiscono lasciar lavorare gli altri, ulteriore dimostrazione che né Evenepoel né Roglic hanno voglia di misurarsi in una tappa chiaramente interlocutoria come quella di oggi. Dopo un’oretta tranquilla, le squadre dei velocisti iniziano a rosicchiare distacco ai fuggitivi, con in evidenza Alpecin, Eolo, Jayco e Trek-Segafredo. Attorno alle 14, con il gruppo a circa 3 minuti dalla coppia della Corratec, inizia a piovere sul traguardo di Melfi, come temuto da parecchi velocisti. Non succede molto, a dire il vero, con buona parte del gruppo intenzionato a risparmiare energia per prepararsi a fronteggiare i prevedibili attacchi a circa 30 chilometri dal finale per togliere di mezzo i velocisti più pericolosi.

Sul traguardo volante di Foggia, nessuno sprint tra i fuggitivi, con Konyshev che si aggiudica i sei punti in palio sul compagno di squadra. A regolare il gruppo ci pensa uno dei favoriti della vigilia, il danese Mads Pedersen, che ha la meglio su Marit, Matthews e il trionfatore della seconda tappa, l’azzurro Jonathan Milan. A questo punto inizia una pioggia leggera e fastidiosa, che costringe i ciclisti a vestire le mantelline. Il cambio di passo nel gruppo è evidente, con il vantaggio dei fuggitivi che si assottiglia progressivamente. I due, però, collaborano bene, si danno parecchi cambi e riescono a tenere a circa due minuti il gruppo. La pioggia sconsiglia azioni coordinate del gruppo, che a questo punto aspetterà la prima salita per capire il da farsi. Il peloton rompe gli indugi proprio ai piedi del Valico dei laghi di Monticchio, con la Jayco a tirare per mettere Matthews in condizioni migliori per il finale di tappa. Quando la salita si fa più dura, Konychev si alza sui pedali, lasciando andare il compagno di squadra. A sgranare il gruppo ci pensa l’azione dei favoriti, con Pedersen e Matthews che danno una mano all’azzurro Filippo Zana, fin troppo attivo. Prima dello scollinamento anche Stojnic viene raggiunto, mentre il ritmo inizia a fare le prime vittime, da Cavendish al “gigante” Jonathan Milan, staccato inesorabilmente a due chilometri dal GPM.

L’azione della Jayco continua a frazionare il gruppo, che perde pezzi su pezzi. Dopo un gran lavoro sulla salita, Zana perde terreno, lasciando spazio al francese Thibaud Pinot, che porta a casa i 9 punti per la classifica degli scalatori. Qualche azione di disturbo nel falsopiano che separa dalla seconda salita di giornata, ma il gruppo riesce a ricucire senza problemi. A 30 chilometri dall’arrivo, continua l’azione della Jayco per impedire a chi è rimasto indietro di raggiungere il gruppo. La salita verso il Valico La Croce probabilmente deciderà molto della classifica di oggi, con Matthews e Pedersen a provare a tenere alto il ritmo. Asfalto viscido che rende complicato agli inseguitori ridurre i circa 45 secondi di ritardo accumulati. Sul GPM azione decisa della Ineos, che proverà a controllare il ritmo della discesa, piuttosto complicata. Pinot si aggiudica ancora i punti per la classifica scalatori ma l’attenzione è tutta sul ritmo del gruppo nei nervosi chilometri che separano dall’arrivo a Melfi.

Evenepoel Giro Twitter tappa 3
Fonte: Twitter (@giroditalia)

In volata la spunta Matthews

La Trek-Segafredo è costretta a tirare parecchio per consentire all’ex campione del mondo Mads Pedersen di ritornare sul gruppo di testa, i circa 50 corridori che con tutta probabilità si giocheranno la vittoria di testa. La Jayco sempre attiva per garantire a Matthews le migliori chance nel finale, ma gli uomini di classifica, da Evenepoel a Roglic, sono presenti con qualche compagno di squadra. Iniziano i movimenti per prepararsi al meglio al traguardo volante di Rapolla, obiettivo che il campione belga potrebbe voler mettere in cascina. La Soudal-QuickStep si mette al lavoro ma la maglia rosa perde per strada qualche pezzo. Il saliscendi che porta a Melfi vede il gruppo allungarsi per affrontare le curve tecniche ma nonostante tutto ci sono alcune cadute e problemi tecnici, come quello che rallenta Almeida. Evenepoel si porta in testa per dire la sua per i 3 secondi in palio sul traguardo volante, ma Roglic non è affatto lontano. Ritmo molto sostenuto che complica la vita agli sprinter: parte meglio la Jumbo-Visma e nel duello tra i due favoriti ha la meglio il belga, che guadagna un secondo sullo sloveno.

Gli ultimi chilometri vedono la Trek-Segafredo e la Ineos posizionarsi davanti per controllare le operazioni in vista del nervoso finale di Melfi. La sfida annunciata, quella tra Matthews e Pedersen, sembra ancora la più probabile ma non è da escludere un attacco preventivo negli ultimi chilometri. Ai 5 chilometri torna a lavorare in avanti Filippo Zana, con il gruppo che si sfilaccia sulle rotatorie e le curve che porteranno all’arrivo in salita. La Alpecin si porta avanti per lanciare la volata di Groves ma sarà battaglia vera, visto che tutti i più competitivi sono in cima al gruppo. All’ultimo chilometro la Trek-Segafredo prende la testa ma alla ruota di Mads Pedersen c’è Matthews, con Groves a tiro.

La volata la lancia proprio l’australiano, che spinge forte, sembra sul punto di mollare ma riesce comunque ad arrivare per primo sul traguardo. Bella vittoria per Matthews che premia il grandissimo lavoro di Zana e di tutta la Jayco. Secondo Mads Pedersen, che riesce ad avere la meglio su Groves e l’azzurro Albanese.

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