Giro, Thomas rintuzza l’attacco di Roglic. Trionfa Filippo Zana

Nella prima delle tre durissime tappe che decideranno il Giro 2023, lo sloveno prova ad attaccare ma il gallese risponde da suo pari. Almeida e Caruso perdono terreno. Più avanti, il campione d'Italia batte il transalpino sul traguardo di Val di Zoldo

Fonte: Twitter (@giroditalia)
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La prima delle tre tappe infernali dell’ultima settimana del Giro è passata senza risposte definitive su chi vestirà la maglia rosa a Roma. Roglic riesce a superare la crisi e mette pressione alla Ineos, che perde pezzi per strada. Geraint Thomas, però, lo marca stretto e riesce a non perdere molto nei suoi confronti. Meno bene Almeida, che lascia per strada 21 secondi e Damiano Caruso, che si perde nel finale. Sul traguardo in salita di Val di Zoldo, il campione d’Italia incorona una prestazione maiuscola riuscendo a mettersi alle spalle Thibaut Pinot, che comunque scippa la maglia azzurra a Ben Healy. Niente verdetti, quindi: domani sulle Tre Cime di Lavarone il Giro potrebbe finalmente trovare il suo padrone.

Montagne a non finire

In una qualsiasi altra corsa, una tappa come quella di oggi preoccuperebbe tutti ma nell’ambito della terza settimana del Giro è il minore dei mali. Comparata alle Tre Cime di Lavarone o alla cronoscalata finale, il tracciato di giovedì è quasi normale ma non da prendere assolutamente sottogamba. Dopo pochi chilometri si sale già parecchio, con la dura salita che porta al Passo della Crosetta; un paio di discese più avanti e si torna ad andare in su, stavolta per meno chilometri, verso Pieve d’Alpago. Da lì in avanti ci sono una cinquantina di chilometri a fondovalle che dovrebbero consentire di tirare il fiato fino all’orgia finale di montagne.

Giro d'Italia 2023 tappa 18 altimetria
Fonte: Cyclingpro.net

Già per arrivare al traguardo volante di Pieve di Cadore si deve salire abbastanza ma da lì in avanti sarà una vera sofferenza. La Forcella Cibiana è allo stesso tempo lunga e molto ripida, una salita di prima categoria che, però, difficilmente vedrà attacchi importanti. Chi vorrà metter luce tra di sé ed i propri avversari sicuramente aspetterà l’ascesa verso Coi, con pendenze spaccagambe che potrebbero mettere in crisi chi ha già tanto acido lattico nelle gambe. Una volta in vetta non è ancora finita: mini-discesa e nuova scalata, stavolta verso il traguardo in salita di Val di Zoldo. Sarà tempo di attacchi o i ciclisti top preferiranno andare sul sicuro ed evitare di perdere troppo terreno?

Una partenza pirotecnica

Nonostante questa sarà una tappa decisamente complicata, già dalla partenza ci sono una serie di attacchi pronti a verificare le condizioni fisiche dei leader della generale. Ci provano un po’ tutti ma, alla fine, Ben Healy e Sanchez creano uno strappo serio, seguiti a stretto giro di posta da Filippo Zana e Jack Haig. Quando si arriva alle falde del Passo della Crosetta, partono anche Aurelien Paret-Peintre e Thibaut Pinot, dando credibilità a questa mini-fuga. Mentre il gruppo si disintegra, Zana, Gee e Frigo attaccano ancora, seguiti da Haig e Pinot. Mentre Healy paga le tante fatiche degli ultimi giorni, partono alla rincorsa Leknessund e Buitrago. La fuga a tre chilometri dal GPM della Crosetta ha circa 45 secondi di vantaggio ma sulle ultime rampe raggiungono il minuto dal gruppo. Il peloton fatica a tenere il passo dei fuggitivi e si fraziona sempre di più, con la Ineos che capisce che forse è il momento giusto per causare problemi ai rivali. Sul GPM Thibaut Pinot ne ha più di tutti e si prende i 40 punti in palio per la classifica scalatori. I cinque fuggitivi continuano a guadagnare sul gruppo, con sempre più gregari delle squadre top a pagare dazio, uno dopo l’altro.

Qualche dubbio sulle condizioni della Jumbo-Visma che ha tirato forse troppo presto oggi. Roglic rimane nelle retrovie, lasciando lavorare gli altri anche quando la Ineos ha alzato di colpo il ritmo. La fuga arriva a circa 1’45” di vantaggio mentre inizia la discesa verso il secondo GPM di giornata. A 100 chilometri dall’arrivo se ne sono viste di tutti i colori, chiaro segno che sulle prossime salite potremo aspettarci parecchi attacchi. Prima di iniziare la salita verso Pieve d’Alpago, circa 3 chilometri al 5,5%, altri gruppetti si aggregano al peloton, guidato da Ineos, UAE e Jumbo, tutte e tre al completo. La fuga arriva al GPM con Pinot ancora in testa che fa bottino pieno: il transalpino risale la classifica scalatori, arrivando a soli 8 punti da Ben Healy e scavalcando Davide Bais. Finita la discesa verso la valle, ci saranno una cinquantina di chilometri più tranquilli, dove non dovrebbe succedere molto. Meno male, visto che sulle ultime montagne serviranno tantissime energie.

Giro tappa 18 gruppo
Fonte: Twitter (@giroditalia)

Mentre il gruppo si attarda a fare rifornimento, il distacco della fuga sale oltre i quattro minuti: non abbastanza da fare impensierire il gruppo, visto che dei sette quello messo meglio in classifica è Thibaut Pinot, a 6’48” da Thomas. La Ineos sembra in palla ed ha creato qualche problema a Roglic, che ha la gamba sinistra fasciata. Possibile che le varie cadute abbiano lasciato qualche doloretto e anche oggi non è sembrato al massimo. I fuggitivi sono stabili attorno ai 5 minuti di vantaggio, prima del traguardo volante di Pieve di Cadore e un’altra decina di chilometri prima delle salite importanti, quelle che decideranno il destino di questa tappa.

Roglic-Thomas, è battaglia vera

La salita verso Pieve di Cadore non è tra le più difficili ed i sette fuggitivi se la cavano senza rallentare troppo: nonostante sia in salita, i 12 punti fanno comodo a Derek Gee, alle spalle di Jonathan Milan nella classifica. Il canadese taglia per primo il traguardo volante senza nemmeno un accenno di volata. Il gruppo perde ancora, transitando sul traguardo volante a quasi 6 minuti di distacco. La testa di tutti, evidentemente, è alla Forcella Cibiana e ad alcune rampe veramente toste, quasi al 15%: magari non sarà adatta ad attacchi seri come quella che porta a Coi ma sarà comunque montagna vera, da trattare col massimo rispetto. Con l’avvicinarsi della salita, la Bora e la UAE si mettono davanti e provano ad alzare il ritmo. Vedere Pinot scendere sotto il minuto di ritardo nei confronti della maglia rosa avrà fatto preoccupare qualche squadra. Sulle prime rampe dell’ascesa qualche ciclista inizia a mollare il gruppo ma anche i battistrada sono costretti ad alzarsi spesso e volentieri sui pedali.

Giro tappa 18 gruppo 2
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Sulla seconda parte della salita, quella più problematica, nessun cambio di ritmo nel gruppo, per il momento intenzionato a difendersi più che a recuperare i fuggitivi. Dopo qualche minuto d’indecisione, la Ineos torna in avanti e si mette a tirare sul serio, costringendo parecchi a lasciare la compagnia. Se il piano della squadra britannica era di mettere in difficoltà i gregari delle squadre top, direi che sta funzionando egregiamente. Thibaut Pinot guida per tutta l’ultima parte della salita, tagliando per primo il traguardo: i 18 punti gli permettono di superare Ben Healy. A meno di sorprese, dovrebbe essere lui a vestire la maglia azzurra stasera. Il gruppo scollina a 4’25” di ritardo dai sei in fuga, visto che Prodskij è stato costretto a mollare. Barguil tira forte sulla discesa e riesce a causare un mini-strappo: restano a ruota solo Pinot, Paret-Peintre e Zana. Alle loro spalle il gruppo si frantuma, con gli uomini di classifica che si marcano stretti: con Thomas, Roglic e Almeida ci sono anche Caruso, Rubio e pochi fidatissimi gregari. Gee si riporta sugli altri mentre Frigo perde tantissimo in discesa.

Giro tappa 18 fuga
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Al traguardo volante di Forno di Zoldo ancora avanti Pinot, che rosicchia altri tre secondi a Thomas. Frigo prova a rifarsi sotto nel piano ma le energie spese ora si faranno sentire in salita. Alle loro spalle, il gruppo maglia rosa riaccoglie alcuni dei gregari che si erano persi per strada. La salita verso Coi sarà quella davvero decisiva. Quando la strada si restringe ed iniziano i tornanti restano solo in tre con Zana, Pinot e Gee che salutano la compagnia. Il transalpino è davvero scatenato e solo il campione d’Italia riesce a reggere il suo passo. Gli ultimi chilometri prima del GPM sono durissimi e chi non ha gestito bene le energie rischia di pagare pegno. Roglic si accorge che Thomas è restato solo e che Almeida è un attimo in crisi e prova ad approfittarne. Il portoghese perde una quindicina di secondi mentre il gallese riesce a rimanere alla ruota dello sloveno. Caruso e Rubio non reggono il passo e scivolano indietro. Nell’ultimo chilometro prima del GPM Roglic prova un altro strappo ma Thomas risponde da suo pari. Gran lavoro di Kuss, che dopo aver tirato per mezza salita lascia dietro Dunbar e si riporta sul suo capitano.

Più avanti Pinot si aggiudica i punti del GPM ed inizia la discesa con decisione, marcato stretto da Filippo Zana. I due fuggitivi hanno circa 3 minuti di vantaggio sul gruppo maglia rosa e, a meno di crolli verticali, dovrebbero giocarsi la vittoria di tappa. Sugli ultimi chilometri prima del traguardo in salita è ancora duello tra il transalpino e Zana ma lo spettacolo vero è alle loro spalle. Almeida e Dunbar rischiano parecchio per rientrare sulla maglia rosa. Thomas se ne accorge e mette un altro strappetto, ma non riesce a scrollarseli di dosso. Pinot sulla carta è più forte, parte ai 200 ma Zana non molla, lo affianca e riesce a metterlo dietro quanto basta per alzare le braccia. Gran prova quella del campione d’Italia, che finalmente riesce a vincere al Giro. Alle loro spalle Roglic e Thomas si marcano fino in fondo ma resta da capire quanto perderà Almeida.

Sul traguardo ha la meglio lo sloveno ma comunque prestazione clamorosa quella del gallese, che festeggia oggi 37 anni. Il portoghese perde 21 secondi, Caruso parecchio di più. Thomas sempre in maglia rosa, Roglic supera Almeida: domani sulle Tre Cime di Lavarone sarà battaglia vera.

Classifica di tappa e generale

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