
Fa una certa impressione notare quanto la partenza del Giro d’Italia 2025 abbia lasciato indifferenti gli abitanti della capitale albanese. Se la prima tappa ha comunque offerto un discreto spettacolo agli amanti del ciclismo, a fare notizia sono state le strade quasi deserte che hanno accompagnato gli atleti da Durazzo a Tirana. Alla fine l’ha spuntata in volata Pedersen, che resiste alla rimonta di Van Aert, approfittando del gran lavoro di Giulio Ciccone sull’ultima salita di giornata. Molto bene, in generale, gli italiani, mentre il favorito d’obbligo, Primoz Roglic, ha preferito limitare i danni.
Come è andata la tappa
La prima tappa tra le colline albanesi ha visto un attacco quasi immediato a pochi chilometri dalla partenza da Durazzo. Un gruppo di cinque ciclisti guidati dagli azzurri Verre, Tonelli e Tarozzi si stacca quasi subito da un peloton che sembra accontentarsi di tenerli a circa 1’30” di distacco. Ad approfittare dei primi sprint per la classifica a punti è Tarozzi su Tonelli ma la fuga perde coesione sul primo GpM, che vede lo scatto del belga Moniquet, che si aggiudica i 18 punti. Alessandro Verre è il più pimpante nella discesa ma il suo tentativo di fuga viene riassorbito nel giro di qualche chilometro.

La situazione si anima all’ingresso del circuito finale, che includerà due ascese del Surrel, GpM di terza categoria: il quartetto di testa è ripreso a 40 chilometri dall’arrivo, visto che la Visma Lease a Bike si è messa a spingere sul serio. Il forcing sulla rampa più dura, da 13% di pendenza media, non riesce a sgranare del tutto il peloton ma i 9 punti per la classifica degli scalatori se li aggiudica l’azzurro Lorenzo Fortunato. La prima discesa vede Wout van Aert e Mads Pedersen davanti a tutti per prendere le misure in vista di un arrivo che si preannuncia molto incerto ma il belga scivola in fondo al gruppo prima di affrontare l’ultima salita. Il secondo passaggio sul Surrel è a ritmi importanti, imposti da una Lidl-Trek decisa a sfiancare i rivali principali di Pedersen. Giulio Ciccone impone un gran ritmo al gruppo, aggiudicandosi il secondo GpM ma la tappa si deciderà nella discesa verso Tirana.

I trenta sopravvissuti all’azione di Ciccone si giocano il tutto per tutto negli ultimi chilometri per conquistare posizioni in vista di una volata ristretta. Il piano della Lidl-Trek funziona alla perfezione nonostante Wout van Aert faccia di tutto per impedire al campione danese di vestire la prima maglia rosa di questo Giro d’Italia numero 108. Seconda vittoria di tappa per lui, dopo il trionfo a Napoli di due anni fa ma è impressionante quanto ha fatto Ciccone per il suo capitano: chiunque vorrà vincere a Roma, dovrà vedersela con la Lidl-Trek.
Pedersen c’è, Roglic attento
Van Aert e Pedersen sono stati tra i più attivi, mettendo al lavoro fin da subito le rispettive squadre per riuscire a vestire la prima maglia rosa di questo Giro 2025. Importante anche che si sia fatto vedere prima dell’ultimo giro anche l’australiano Kaden Groves mentre approccio più conservativo quello del favorito d’obbligo del Giro. Primoz Roglic si è nascosto per quasi tutta la tappa, gestendo le energie come fatto da uno dei suoi rivali principali, Mikel Landa, che poi viene coinvolto in una grave caduta che mette a rischio la sua partecipazione al Giro. Alla fine, considerato tutto, la scelta conservativa del campione sloveno e dei fratelli Yates si è rivelata saggia: rischiare una caduta già alla prima tappa sarebbe stato un rischio troppo elevato.
Disastro Landa, a terra anche Ayuso
Vedere un protagonista annunciato del Giro volare a terra dopo poche decine di chilometri dalla partenza non è mai il massimo. Davvero sfortunatissimo Mikel Landa, che viene coinvolto in una caduta alla fine della discesa verso Tirana e fatica tantissimo a riprendere. Il ciclista basco va lungo assieme a Jay Vine e finisce pesantemente a terra, venendo soccorso dai medici. Se gli altri ciclisti riescono a ripartire, Landa non sembra in condizione di riprendere la gara. Davvero un disastro per il ciclista iberico.
We'll try to provide news about Mikel as soon as possible.
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 9, 2025
He has left the race, and we wish him the best of recoveries. #GirodItalia https://t.co/mryWRQLk3y pic.twitter.com/EbeKko8dVw
Ancora prima lo spagnolo Juan Ayuso si era fermato per cambiare la bici prima di affrontare la prima salita della corsa rosa dopo una caduta in gruppo. A parte lo spavento, l’atleta iberico non sembra aver sostenuto danni ed è in grado di riprendere subito, ricongiungendosi rapidamente al gruppo. Le ruggini si fanno sentire più avanti, con lo spagnolo che non è nel gruppo di testa come suo solito ma riesce a limitare i danni dopo una giornata molto complicata.
First incident on this #GirodItalia, and it's for @juann_ayuso !
— Giro d'Italia (@giroditalia) May 9, 2025
The Spaniard is forced to change his bike as we start the ascent of Gracen. pic.twitter.com/ThnEpUUFdA
Strano, poi, vedere così tanti velocisti alzare bandiera bianca sulla prima salita vera del Giro 2025. Il forcing della Visma e della Lidl-Trek sulla rampa più dura del Surrel ha convinto molti specialisti a mollare il colpo e farsi subito staccare. Bennett e Kooij sono i nomi più conosciuti ma, d’altro canto, questa non era certo la tappa adatta alle loro caratteristiche. Kaden Groves prova a tenere il ritmo del gruppo di testa ma è costretto a mollare sulla seconda salita del Surrel, come succede anche ad uno degli uomini classifica più attesi, il canadese Derek Gee.
La tappa di domani
La prima delle due cronometro di questo Giro d’Italia è piuttosto strana e potrebbe riservare qualche sorpresa. Il circuito che si snoda per le strade di Tirana non è molto lungo, solo 13,7 chilometri, ma sarà reso complicato dalle condizioni non ideali dell’asfalto e dalla salita secca a metà percorso, che potrebbe favorire i ciclisti più coraggiosi.

Se il pericolo cadute è sempre presente, resta da capire quanto riusciranno a spingere gli specialisti della lotta
contro il cronometro. Vista la lunghezza ridotta, accumulare ritardi importanti non sarà semplice ma il tracciato è piuttosto tecnico e potrebbe mettere in difficoltà scalatori e passisti.
La classifica
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