Tour, Philipsen vince in volata a Pau una tappa estremamente movimentata

Il ciclista belga della Alpecin resiste alla rimonta di Van Aert e Girmay vincendo la sua seconda volata al Tour. Tappa molto più movimentata del previsto con tanti attacchi, ventagli e ritiri importanti

Tour, Philipsen vince in volata a Pau una tappa estremamente movimentata

In questo Tour le tappe normali non esistono. In una giornata che sembrava fatta per risparmiare energie in vista dei due durissimi tapponi dolomitici del fine settimana, gli attacchi si sono susseguiti fin dall’inizio, costringendo i ciclisti a sprecare molte più energie del previsto. Nonostante alcune fughe importanti, si finisce con la prevedibile volata e la prova da applausi di Jasper Philipsen, che parte lunghissimo e riesce a resistere alla rimonta di Wout van Aert e Biniam Girmay. Dopo una tappa segnata dai ritiri di Primoz Roglic e Juan Ayuso, ora saranno i Pirenei a fornire i verdetti più attesi di questo Tour de France.

Ventagli, fughe e tanto spettacolo

In una tappa che, almeno sulla carta, sembrava fatta apposta per i velocisti, si capisce fin da subito che le cose andranno in maniera molto diversa. Al pronti via, Campenaerts dà il via ad una fuga subito importante, che approfitta del vento laterale per formare un ventaglio e guadagnare una trentina di secondi sul gruppo. La presenza di Adam Yates, gregario numero uno della maglia gialla, preoccupa le squadre rivali, visto che è ottavo nella generale a 6’59” da Pogacar: assieme a lui nella fuga sia Van der Poel, l’azzurro Ballerini ed il solito Abrahamsen. Nel peloton si continua a parlare dell’abbandono di Roglic dopo la pesante caduta del finale della tappa di ieri: sebbene non abbia riportato fratture, il campione sloveno è ancora costretto ad abbandonare il Tour per un infortunio. Ritmo subito molto elevato, con il gruppo impegnato a riprendere prima possibile una fuga pericolosa. Quando si arriva allo scoperto, la maglia gialla e parecchi altri ciclisti top lanciano un attacco, staccando il gruppo di una ventina di secondi. La Jayco e la Ineos non ci sta ed aumenta il ritmo del peloton, riprendendo dopo qualche chilometro Pogacar, Vingegaard ed Evenepoel.

Tour tappa 13 fuga

Mentre la Uae ha la pessima notizia dell’abbandono di Juan Ayuso, i fuggitivi ne approfittano per allungare a circa un minuto. Il piano della squadra della maglia gialla è di metter pressione alla Visma in vista dei tapponi pirenaici. Ai 100 chilometri dall’arrivo, il vantaggio della fuga è attorno ai 50 secondi ma il ritmo tenuto dal gruppo è di ben 48,7 km/h, uno sforzo che si pagherà sicuramente nei prossimi giorni. A metà tappa un attacco portato da Cort, Kwiatkowski, Grégoire e Bernard riesce a guadagnare 50 secondi sul resto dei fuggitivi, che stanno per essere ripresi dal gruppo maglia gialla. È proprio il francese della Groupama a vincere il traguardo volante ma a 70 chilometri dall’arrivo il quartetto di testa ha circa un minuto di vantaggio sul resto dei fuggitivi, con Van der Poel ed Adam Yates indecisi sul da farsi. Appena la strada si apre, la Visma e la Uae decidono di rompere ancora il gruppo dispiegando i ventagli e il ritmo aumenta progressivamente, tanto da far riassorbire in pochi minuti i fuggitivi. Pogacar ed Evenepoel si danno in cambio in testa mentre Vingegaard ha Christophe Laporte a dargli una mano; si vede anche il campione d’Italia Alberto Bettiol in testa a guidare il suo ventaglio mentre Cavendish ed i velocisti sopravvissuti sono nel ventaglio degli inseguitori.

Tour tappa 13 ventaglio Pogacar

Philipsen imbattibile in volata

Una tappa incredibilmente movimentata vede il quartetto di testa ripreso a 50 chilometri dall’arrivo nonostante la caduta che vede volare in terra il gregario di Pogacar Nils Politt. Il gruppo di testa si ricompatta una decina di chilometri dopo, con gli inseguitori Cavendish, Gaviria e Van der Poel a circa 3 minuti di distacco. La distanza non è tanta ma metà dei 2.000 metri di dislivello di questa tappa sono concentrati proprio nel finale. Sulla Côte de Blachon arriva l’attacco di Richard Carapaz, seguito a ruota da Johannessen: i due si guadagnano una ventina di secondi ma dietro ci sono parecchi ciclisti in gran forma, perfettamente in grado di riprenderli in fretta. Il ciclista ecuadoregno sta dando il massimo per riuscire a staccare il gruppo dei velocisti ma, nonostante l’aiuto del norvegese, sulle prime rampe della Côte de Simacourbe hanno solo 33 secondi di vantaggio da gestire. Nonostante il vento a favore, il vantaggio del duo di testa si riduce a 30 secondi ma Van Aert e De Lie guidano la carica del gruppo, ricucendo lo strappo.

Tour tappa 13 gruppo compatto

A 20 chilometri dall’arrivo, di nuovo gruppo compatto, ma a scompaginare le carte ci prova Jasper Stuyven, che ha ancora forza per provare un attacco deciso, trascinandosi dietro il connazionale Van Moer e guadagnando una quindicina di secondi. Tentativo lodevole ma sull’ultima salitella la fuga è recuperata. La lunga discesa vede le varie squadre provare a guadagnare posizioni per la prevedibile volata di gruppo. Gli ultimi dieci chilometri vedono Pogacar e Vingegaard guardarsi in cagnesco mentre la Visma sta lavorando per la vittoria di tappa di Wout Van Aert. Pogacar si porta avanti per evitare possibili cadute ma nel finale si fanno avanti gli uomini di Girmay, Philipsen e Van Aert. Mentre a metà gruppo c’è una caduta spettacolare che coinvolge De Lie, la volata la lancia per primo il belga della Alpecin che riesce a resistere alla rimonta di Van Aert. Stavolta Girmay parte con un po’ di ritardo e non riesce a giocarsi la vittoria, che va proprio a Jasper Philipsen. Seconda tappa per il campione belga in questo Tour de France ma la maglia verde rimane sulle spalle del ciclista eritreo della Intermarché.

La classifica

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La tappa di domani

La seconda settimana del Tour de France si chiude con due tappe davvero cruciali per i destini della Grande Boucle. Si parte con il classico tappone pirenaico con una serie di salite che potrebbero rivoluzionare la generale e fornire verdetti importanti per la vittoria finale a Nizza.

Tour 2024 tappa 14 altimetria
Fonte: ASO

Stavolta non ci si può nascondere, visto che i ciclisti dovranno affrontare tre delle ascese più iconiche del Tour, a partire dal leggendario Col du Tourmalet.

Stavolta, però, la famosissima salita non è nemmeno la più difficile, visto che nel finale si dovranno affrontare sia la Hourquette d’Ancizan che il brutale arrivo in quota al Pla d’Adet. Le rampe a quasi il 12% di pendenza potrebbero vedere attacchi cruciali per la classifica generale.

Tour 2024 tappa 14 planimetria
Fonte: ASO

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