Ciclobby attacca: «Spostarlo è diseducativo»

Blocco del traffico il 7 gennaio, saldi anticipati al 5. Il governatore Roberto Formigoni conferma, prima della giunta prevista per domani, la linea che seguirà il Pirellone dopo le proteste dei commercianti al divieto antismog. Blocco «concordato con il sindaco Gabriele Albertini e l’assessore comunale al Traffico Giorgio Goggi», ha precisato Formigoni, convinto che «un numero crescente di cittadini sia d’accordo con la nostra politica ambientale che mira a dare un’aria più respirabile in cambio di qualche sacrificio». Il commissario europeo per l’Ambiente Stavros Dimas, sottolinea il governatore, «ha riconosciuto che la situazione dell’inquinamento atmosferico in Lombardia è particolarmente critica e ha apprezzato i provvedimenti finora adottati dal Pirellone. Si tratta di un plauso non ufficiale, ma rappresenta un impegno a collaborare ulteriormente. L’Ue, che ha il dovere morale di affiancarci su questo campo, dimostra di apprezzare la natura strutturale dei provvedimenti previsti e plaude ai protocolli d’intesa tra le regioni del Nord promosse da noi». Il capo del Pirellone conclude con un auspicio: «Se potessi, con una bacchetta magica farei sì che un grossissimo ventilatore spazzasse l’aria della Lombardia ogni giorno. Ma anche senza bacchetta, stiamo lavorando per riconsegnare un ambiente più godibile ai cittadini».


Ancora critiche al blocco del traffico previsto dalla Regione, invece, arrivano da Federdistribuzione, che chiede di tornare alla decisione originale dello stop alla circolazione (il 6 gennaio) perché «il 7 sarebbero colpite in modo rilevante le imprese del commercio moderno, limitando la fortissima affluenza che viene sempre registrata nei giorni di sabato». E anche Ciclobby critica la variazione «perché evidenzia la valenza diseducativa di un ragionamento puramente mercantilista, secondo cui l’andamento delle vendite è direttamente proporzionale al traffico».

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