Da Ciclobby sì ai pedaggi «Ma si investa in mobilità»

L’associazione: «Va rivisto lo stile di vita»

«I proventi del sistema di tariffazione, siano essi derivanti da pollution charge, congestion charge, park pricing, devono essere finalizzati esclusivamente alla mobilità»; «anche i residenti a Milano devono essere soggetti alle misure destinate a creare un deterrente all’abuso dell’auto privata»; e infine «si deve tendere al confronto e alla condivisione più ampia con i Comuni esterni alla città e con Regione Lombardia e Provincia». Questi i «punti che sembrano irrinunciabili in un sistema di tariffazione» anti-inquinamento sulle auto, secondo Fiab Ciclobby. «La proposta di una pollution charge - spiega Ciclobby in una nota - all’interno di un’area della città di Milano, e solo entro alcune fasce orarie, presta il fianco ad obiezioni abbastanza rilevanti: cioè di costituire una risposta parziale e di limitata efficacia». In relazione a questi limiti «sembrerebbe poter avere un maggiore impatto un sistema di road pricing (la cosiddetta congestion charge), accompagnato da una tariffazione della sosta estesa all’intera città (il cosiddetto park pricing). Per Ciclobby «occorre allora partire da un ragionamento che integri e non escluda proposte anche diverse: ripensare complessivamente le scelte di mobilità, agevolando innanzitutto quelle a minore impatto; modificare le abitudini individuali; rafforzare i trasporti pubblici».

Alcuni interventi, secondo l’associazione, «oltre ad essere sostenibili sul piano dei costi, possono essere attuati nell’immediato o nel breve periodo», e «su alcuni sarebbe opportuno avere risposte pubbliche e ufficiali: semafori asserviti ai mezzi pubblici; corsie preferenziali; integrazione tariffaria; mezzi di superficie di nuova generazione».

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