Washington - Gli Stati Uniti e altri paesi hanno espresso preoccupazione dopo che la Cina ha effettuato con successo un test missilistico, distruggendo un proprio satellite in orbita attorno alla Terra. «Gli Stati uniti ritengono he lo sviluppo e il test di una simile arma non si accordi con lo spirito di cooperazione cui aspirano i due Paesi nell'area civile dello spazio. Noi e altri Paesi abbiamo espresso le nostre preoccupazioni ai cinesi», ha dichiarato Gordon Johndroe, portavoce del Consiglio nazionale di Sicurezza americano. Proteste ed espressioni di preoccupazione sono giunte anche da Australia, Canada e Giappone che ha rivolto alla Cina una richiesta di spiegazioni sull'esperimento militare compiuto otto giorni fa nello spazio. Lo ha reso noto a Tokyo il numero due del governo, Yasuhisa Shiozaki, precisando che la richiesta è stata formulata tramite l'ambasciata cinese in Giappone
Solo gli Stati Uniti e l'allora Unione Sovietica hanno in passato condotto test per la distruzione di satelliti, ma questi risalgono agli anni Ottanta. Il test cinese, che non è stato confermato ufficialmente da Pechino, potrebbe dar luogo ad una corsa agli armamenti nello spazio. Il satellite colpito dal missile cinese si trovava in orbita ad un'altitudine di circa 500 miglia e la riuscita del test significa che Pechino è tecnicamente in grado di colpire i satelliti spia americani. I detriti dell'obiettivo distrutto potrebbero inoltre colpire altri satelliti. A quanto si è appreso il lancio è avvenuto all'alba del 12 gennaio (ora cinese) dalla base spaziale di Xichang. Nel test è stato distrutto un satellite meterologico Feng Yun (vento e nuvole), messo in orbita nel 1999. Il missile ha distrutto l'obiettivo solo con la forza dell'impatto, senza far uso di esplosivi. Una fonte civile della base, contattata per telefono dall'agenzia stampa tedesca Dpa, ha confermato l'avvenuto lancio senza fornire altri dettagli. «Questa è la prima vera esclation nella militarizzazione dello spazio degli ultimi vent'anni», ha commentato sul New York Times l'astronomo di Harvard Jonathan McDowell.
Pechino: nessuna minaccia al mondo La Cina ha cercato di tranquillizzare la comunità internazionale, dopo che è espoloso il caso politico-militare. Le altre nazioni «non hanno motivo di sentirsi minacciate», ha assicurato il portavoce del ministero degli Esteri cinese Liu Jianchao che però non ha confermato la notizia. «Al momento non abbiamo informazioni al riguardo», si è limitato a dire. In ogni caso, ha assicurato, la Cina «non intende imbarcarsi in una corsa agli armamenti spaziali».
A svelare l'esistenza di una nuova arma nelle mani di Pechino è stata la rivista Aviation Week. Il giornale ha scritto che i servizi segreti americani hanno scoperto che il primo gennaio Pechino ha distrutto con un missile un satellite meteorologico in disuso.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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