Il cinema a luci rosa degli anni ’80 celebra la bellezza che non tramonta

Erano gli anni dell’esplosione della tv, e il cinema italiano aveva bisogno di una controffensiva per non morire, per tornare a riempire i cinema. E così i grandi registi hanno puntato forte sulla commedia all’italiana ma soprattutto sul fascino irresistibile di attrici fatali. Bellezze latine, italiane ma anche d’«importazione». E così gli Anni Ottanta sono stati gli anni di Ottavia Piccolo e Catherine Deneuve, di Stefania Sandrelli e Fanny Ardant, di Lucrezia Lante della Rovere, Giuliana De Sio e Liv Ullmann.
A loro, ai miti di un cinema intramontabile, è dedicato il nuovo ciclo di film presentato dalla Casa di Cura Villa Montallegro in collaborazione con le associazioni «I buonavoglia», «Più Donna» e il «Circuito Cinema Genova». Tre pellicole diventate «cult» saranno proiettate alla sala Sivori di Salita Santa Caterina 12 ogni lunedì sera di novembre con doppio orario (18 e 21). Primo appuntamento con «Speriami che sia femmina» di Mario Monicelli, con un cast di donne fatali. E una di loro, Giuliana De Sio parteciperà alla serata inaugurale alle 20.45 per un’introduzione curata da Marco Salotti, docente di Storia del cinema all’Università di Genova.
Il 23 novembre sarà invece proiettato «La famiglia», di Ettore Scola, con Fanny Ardant, Stefania, Sandrelli, Ottavia Piccolo e Vittorio Gassman.

Chiusura di fuoco con «La chiave», il capolavoro di Tinto Brass interpretato da Stefania Sandrelli, Franco Branciaroli, Frank Finlay. Il filo rosso, anzi il filo rosa, delle serate sarà naturalmente l’«Effetto donna: la bellezza femminile del cinema degli anni ’80».

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