Cinema

"Se dovesse vincere 'La zona di interesse' so perché...". È bufera su Sabrina Ferilli

Dopo Massimo Ceccherini, che si è scusato per le sue parole, anche Sabrina Ferilli contro il film che ha vinto l'Oscar: "Non certo perché è un film migliore di Io, Capitano"

"Se dovesse vincere 'La zona di interesse' so perché...". È bufera su Sabrina Ferilli

Ascolta ora: ""Se dovesse vincere 'La zona di interesse' so perché...". È bufera su Sabrina Ferilli "

"Se dovesse vincere 'La zona di interesse' so perché...". È bufera su Sabrina Ferilli

00:00 / 00:00
100 %

Niente premio Oscar per Io, Capitano. Il film di Matteo Garrone incentrato sull'emigrazione africana verso l'Italia non ha ottenuto nemmeno un riconoscimento nella notte più importante per il cinema mondiale. La pellicola italiana, osannata in patria, torna a casa a mani vuote dopo essere entrata nella cinquina che concorre al premio come Miglior film straniero. Il riconoscimento è andato al film inglese La zona d'interesse, titolo italiano de The zone of interesse.

Un premio che, in Italia, deve aver fatto storcere il naso a molti. Anzi, sicuramente ha fatto storcere il naso a molti, visto che già prima della premiazione nel nostro Paese spiravano brezze complottiste. Il primo ad alimentarle è stato Massimo Ceccherini nel salotto Rai della domenica pomeriggio di Francesca Fialdini. L'attore, che ha contribuito alla sceneggiatura del film di Garrone, ha detto senza particolari remore che Io, Capitano era "il più bello nella cinquina. Solo che non vincerà forse, perché vinceranno gli ebrei... Quelli vincono sempre". Poco dopo è arrivata Sabrina Ferilli che, dai suoi social, ha detto pressoché lo stesso ma senza citare gli ebrei.

L'attore toscano, però, ha chiesto scusa per le sue parole: "Mi sono spiegato male, io intendevo il film degli ebrei, l’argomento, non è la prima volta che un film con quel tema vince. Posso chiedere scusa se qualcuno ha capito male. Io intendevo parlare di film, stavo giocando, stavo parlando di scommesse per scherzare e di film con quell’argomento, ma ammetto che forse se non dicevo niente era meglio. Chi mi ha sgridato più di tutti è mia moglie".

Sabrina Ferilli, a differenza di Ceccherini, ha esplicitamente nominato il film di Joanthan Glazer, che poi ha vinto. La zona di interesse è un film in cui il tema principale sono gli orrori gli orrori generati nel campo di concentramento di Auschwitz. Rudolf Höß, comandante del campo, vive con la sua famiglia e con altri responsabili del lager nella "zona di interesse", dove ha realizzato una splendida villa con prato verde a pochi passi dal campo di sterminio. L'accostamento è distopico, i contrasti sono netti: Höß vive la sua vita da privilegiato accanto a un luogo in cui oltre un milione di persone sono state barbaramente uccise. La zona di interesse viene considerato uno dei film più interessanti del 2023 e il premio Oscar ne ha certificato la qualità, con buona pace dei soliti noti del nostro Paese.

"Se dovesse vincere l'Oscar La zona di interesse so perché vincerebbe, non certo perché è un film migliore di Io, Capitano. Io tifo Italia, io tifo Garrone", ha detto Ferilli in una storia Instagram. E, forse, si sarebbe anche potuta limitare a quest'ultima parte, come dimostrano anche le polemiche social. Perché sebbene la sua sia stata un'allusione, il concetto è arrivato in maniera decisa. Io, Capitano con la sua retorica pro-immigrazionista piace a quelli che piacciono, agli pseudo-intellettuali italiani che vogliono dimostrare di essere dalla parte dei buoni. Che poi sono gli stessi che, in questi mesi, sostengono senza riserve la Palestina.

Avrebbero dovuto ascoltare le parole di Glazer, ebreo: "Siamo qui come uomini che rifiutano che il loro essere ebrei e l'Olocausto vengano deviati da un'occupazione, che ha portato al conflitto cosi tante persone innocenti. Le vittime del 7 ottobre in Israele o degli attacchi in corso a Gaza sono le vittime di questa deumanizzazione. Come possiamo resistere?". La tifoseria da stadio che sottintende una corsia preferenziale per un film sugli ebrei, in questo contesto, è fuori luogo.

E lo sarebbe stata comunque. O, forse, l'intellighenzia italiana che si è espressa in tal modo avrebbe preferito che Garrone vincesse solo perché il film portava una narrazione buonista sul fenomeno migratorio?

Commenti