Ci sono artisti che non si limitano, nel tempo, a svolgere il proprio lavoro o a condividere il proprio talento. Finiscono invece col diventare delle pietre miliari della cultura, fondamenta di un immaginario collettivo di cui ormai non si può più fare a meno: ed è proprio questo che Sophia Loren ha fatto. È nata come attrice ed è diventata il volto del cinema italiano, anche ben oltre i semplici confini nazionali. Nata a Roma il 20 settembre 1934, l'attrice si appresta a spegnere 90 candeline e ad essere il centro di celebrazioni che festeggiano la donna e il volto della settima arte. La sua carriera è iniziata però con il nome di Sofia Scicolone nel film Cuori sul mare, per poi passare al nome d'arte Sofia Lazzaro, con il quale lavorò anche con Federico Fellini nel suo Luci del varietà. Ben presto la sua bellezza, il suo talento e anche la scelta di un nome più internazionale le aprirono le porte del cinema, trasformandola in un volto riconoscibile a amatissimo del grande schermo, protagonista di alcuni film decisamente indimenticabili.
Naturalmente quando si parla di Sophia Loren, della sua carriera e dei film che hanno fatto la storia non si può che cominciare da La ciociara. Diretto da Vittorio De Sica e diventato anche un manifesto della poesia della corrente del Neorealismo, La ciociara vede Sophia Loren vestire i panni di Cesira, una giovane madre che è costretta a lasciare la sua vita a causa della guerra. Ma nella campagna ciociara, tra amici e ciò che resta della sua famiglia, la donna pensa di poter ritrovare la felicità lontana dalla guerra. La sua, però, non è altro che un'illusione e ben presto la sua bolla di serenità verrà distrutta dagli orrori del male che si cela negli uomini. L'interpretazione di Sophia Loren è magistrale, piena di tenacia ma anche di una struggente fragilità che permette al pubblico di entrare profondamente in empatia col personaggio.
Altra pellicola indimenticabile tra quelli realizzati dalla Loren è senza dubbio Pane, amore e... terzo capitolo della tetralogia omonima, diretto da Dino Risi nel 1955, in cui Sophia Loren si trova di nuovo a collaborare con Vittorio De Sica, che recupera il personaggio del maresciallo dei carabinieri, Antonio Carotenuto. L'attrice oggi novantenne, invece, interpreta il personaggio di Sofia la smargiassa, una pescivendola che ruba il cuore a Carotenuto, nonostante abbia già un fidanzato. Come nella miglior commedia all'italiana, il film è un miscuglio di commedia e drammaticità, di scambi brillanti e denuncia di povertà. Un vero e proprio film che chiunque voglia definirsi un cinefilo dovrebbe vedere.
Per rimanere nell'ambito della commedia e dei toni più leggeri, un altro film da vedere almeno una volta nella vita è Miseria e nobiltà, il lungometraggio che vede Totò nei panni del vero mattatore Don Felice, costretto a condividere un appartamento con la moglie e un'altra coppia sposata per far fronte alla povertà. Tutto cambia, però, quando il marchesino Favetti chiede a Don Felice e all'amico Don Pasquale (Enzo Turco) di fingersi parenti nobili venuti in visita per conoscere la donna che il marchesino vuole sposare, Gemma, interpretata da Sophia Loren che, apparentemente senza sforzo, riesce a catturare l'attenzione anche in un lungometraggio che la voleva (quasi solo) indossare i panni della "moglie trofeo" da ostentare. Una prova, quella della Loren, che dimostra anche le sue capacità più apertamente comiche.
Nel 1959 Sophia Loren viene scelta per far parte del cast di Quel tipo di donna, film diretto da Sidney Lumet. Nello stesso anno la vuole anche George Cukor, primo regista di Via col vento e poi di È nata una stella, che la ingaggia per apparire in Il diavolo in calzoncini rosa. L'anno successivo, nel 1960, è Michael Curtiz ce la ingaggia per Olympia. Il regista di Casablanca scelse l'attrice per il ruolo da protagonista, la principessa Olympia, che dopo aver dato scandalo col suo atteggiamento e aver voltato le spalle al desiderio della madre di vederla sposa di un principe, dona il suo cuore a un ingenere originario degli Stati Uniti.
L'ultimo film indimenticabile di Sophia Loren che vi consigliamo di recuperare se non lo avete visto è Un giorno in pretura, il film del 1953 diretto da Steno. Peppino De Filippo è il pretore Salomone Lo Russo, giudice della pretura romana, la cui reputazione di uomo severo e rigido è abbastanza diffusa nella capitale.
Ma dietro la determinazione quasi militare con cui fa rispettare il codice penale, Salomone è un uomo buono, che non ha rinunciato alla sua umanità e che spesso si trova a provare empatia per la storia dei criminali che deve giudicare. Sophia Loren interpreta Anna, una ladra che deruba Don Michele (Walter Chiari), durante un viaggio in bus, scatenando una serie di conseguenze inaspettate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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