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Cinque mesi per il mini rimpasto Ma arriva la stangata sui musei

Altra fumata nera, veto di Pd e Avs su Azione in giunta. Tancredi dirigente alla Cultura. Nuove tariffe fino a 15 euro

Cinque mesi per il mini rimpasto Ma arriva la stangata sui musei
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Quasi cinque mesi per un mini rimpasto di giunta. Anche ieri un'altra riunione "interlocutoria" tra il sindaco e i segretari di maggioranza per discutere del valzer di deleghe che potrebbe scattare una volta che sarà nominato il nuovo assessore chiamato a coprire la 12esima poltrona rimasta libera dopo le dimissioni di Giancarlo Tancredi. L'ex assessore alla Rigenerazione urbana ha lasciato l'incarico il 21 luglio, per difendersi dalle accuse sulle inchieste legate all'urbanistica, il Riesame ha annullato la richiesta di arresti domiciliare e la Corte di Cassazione anche l'interdittiva che gli impediva di svolgere incarichi pubblici. Dal 29 novembre è tornato a svolgere l'incarico di dirigente comunale ma è stato trasferito dall'Urbanistica alla Cultura. Le sue deleghe sono passate da allora alla vicesindaco Anna Scavuzzo ma il "cambio di passo" e il maxi rimpasto che venivano invocati con veemenza allora da Pd, Verdi e Azione si sono infranti tra spaccature tra i partiti e divergenze di vedute con Beppe Sala. Pd e Avs ieri hanno chiarito in maniera chiara che il nuovo assessore deve essere un tecnico, si traduce con un "veto" su Azione. Appuntamento rinviato al 15 dicemvre e, se va bene, i cambi e il nuovo assessore scatteranno dopo il 17 dicembre, Sala dovrebbe attendere la sentenza del processo per omicidio stradale che coinvolge l'assessore Marco Granelli, riguarda due incidente su piste cicabile autorizzate quand'era assessore alla Mobilità. Se sarà prosciolto, potrebbe restituirgli le deleghe alla Sicurezza che copriva fino allo scorso marzo, anche se il sindaco sembra più orientato a tenerle per sè.

Tant'è, in attesa che la sinistra trovi una linea, dovrebbe approdare invece entro fine mese in aula (e poi in giunta per la ratifica) la delibera consiliare che aumenterà fino a 15 euro le tariffe nei musei civici a partire dal 2026. Obiettivo: portare in cassa (almeno) 1,5 milioni di euro in più. Le tariffe sono Previsto un minimo di 5 e un massimo di 15 euro per gli attuali sei poli a pagamento (Musei del Castello Sforzesco, Museo del Novecento, Museo di Storia naturale, Acquario civico, Gam e Museo archeologico) e dal 2026 saranno a pagamento anche gli istituti che ora sono gratuiti come Mudec collezione permanente, Museo del Risorgimento, Palazzo Morandi, Casa Boschi Di Stefano. L'incasso annuale dalla vendita dei biglietti ammonta a 3 milioni di euro e con questo nuovo sistema la previsione è di incrementare gli incassi di 2 milioni all'anno. Nel 2014 la tariffa era passata da 3 euro a 5 per tutti i musei. Dal 2026 non ci sarà più una tariffa unica ma i ticket nei Musei del Castello Sforzesco, Museo del Novecento, Museo di Storia naturale, Acquario civico, Gam e Museo archeologico oscilleranno tra i 5 e 15 euro a seconda dell'importanza e dei servizi offerti e saranno a pagamento anche gli istituti che ora sono gratuiti come Mudec collezione permanente, Museo del Risorgimento, Palazzo Morandi, Casa Boschi Di Stefano. L'assessore alla Cultura Tommaso Sacchi ha illustrato ieri in Commissione il Bilancio di previsione 2026. Le entrate correnti registrano un leggero aumento di 235 mila euro, su un totale che raggiunge i 28 milioni. Un incremento "contenuto ma significativo ottenuto anche grazie all'utilizzo a titolo oneroso degli spazi". La spesa salirà del 13,3% rispetto al 2025, circa 5,9 milioni su un totale di 49,8. Gli incrementi più rilevanti (3,3 milioni) riguardano la nuova gara dei servizi di accoglienza, che recepisce il contratto Federculture. Circa 200 custodi "avranno finalmente paghe dignitose". Un milione per la Beic, per il trasloco delle collezioni dalla Sormani e altre spese, 250 mila euro aggiuntivi destinati a un programma di mostre straordinario in occasione delle Olimpiadi.

Altri 300mila euro per continuare le aperture serali straordinarie delle biblioteche, una per Zona, ma potrebbe arrivare una donazione dedicata da una banca. E da metà 2026 infine la riapertura del nuovo Museo Egizio al Castello Sforzesco.

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