Cipolletta si arrende e lascia il «Sole»

La decisione dopo l’intervento diretto di Montezemolo. Ora è Giancarlo Cerutti il candidato a guidare il «24 Ore» in Borsa

da Milano

Innocenzo Cipolletta ha lasciato la presidenza del Sole-24 ore e da oggi potrà dedicarsi esclusivamente alla guida delle Ferrovie. Si è così risolto il presunto conflitto d’interessi sorto qualche mese fa con la nomina di Cipolletta al vertice delle Fs. Mentre la strada della quotazione in Borsa del quotidiano controllato dalla Confindustria sembra ora in discesa: un cambio al vertice del gruppo appariva come una condizione importante per allargare il consenso sull’operazione.
Il fronte dei contrari, minoritario (30%), ma «pesante» (Assolombarda, Federchimica), aveva chiesto garanzie precise sulle modalità del collocamento (la nomina di un advisor indipendente), ma soprattutto sulla governance del Sole in formato Borsa. Su questo punto il prodiano Cipolletta rappresentava da sempre un ostacolo per la destra confindustriale, all’opposizione nella gestione della presidenza Montezemolo. E la sua posizione è stata osteggiata con forza vieppiù crescente dal momento della nomina alle ferrovie che, secondo i più, richiedeva immediate dimissioni dal Sole.
Cipolletta ha resistito fino a ieri, pressato da più parti e infine dallo stesso Montezemolo, che gli ha chiesto personalmente di fare un passo indietro. «Ho accettato, su richiesta dell’azionista, di rimettere il mandato di presidente», si legge nella lettera che Cipolletta ha scritto ieri ai dipendenti. Sciogliendo così il nodo di una situazione che creava sempre più imbarazzo: bastava un articolo, sul quotidiano diretto da Ferruccio De Bortoli, sul risanamento delle Fs per dare il via alle polemiche. Per non parlare di situazioni ancora più spinose, come quando il 12 gennaio scorso è stato pubblicata dal Sole, e in esclusiva, la notizia dell’ingresso dello stesso Montezemolo, insieme con l’amico Della Valle, nel business futuro del trasporto passeggeri, con il lancio della società privata Ntv: un progetto di là da venire, ma al solo pensiero che gli «slot» di Ntv sarebbero stati poi assegnati da Cipolletta, gli umori del salotto confindustriale si sono subito surriscaldati. «Mi spiace dover lasciare la guida di questa azienda alla vigilia della quotazione» - scrive ancora Cipolletta - auspicando però che «questo gesto riduca le opposizioni» al progetto Borsa. Di certo da oggi ci sarà un ostacolo in meno, rimosso dallo stesso Montezemolo, forse non senza spaccature pure tra i «suoi».
Ora la strada della presidenza sembra spianata per Giancarlo Cerutti, il «grande saggio» che da mesi ha lavorato per raccogliere consensi sulla quotazione.

Cerutti, da «damatiano moderato», ha saputo interpretare tutti gli umori della platea confindustriale e per questo sembra essere il più naturale se non l’unico candidato. Forse già dal prossimo cda, in programma il 26 gennaio.

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