In città la prima chiesa dedicata a don Gnocchi

La «baracca» tanto voluta e raccomandata agli amici da don Carlo Gnocchi si è arricchita di «un nuovo e significativo mattone». L’arcivescovo, Dionigi Tettamanzi, ha presieduto ieri la cerimonia di dedicazione della nuova chiesa di don Carlo Gnocchi a un anno esatto dalla beatificazione in piazza Duomo. Alla liturgia celebrata nella nuova struttura di via Capecelatro, in zona San Siro, hanno partecipato numerosi fedeli, che insieme al sindaco, Letizia Moratti, e al presidente della Provincia, Guido Podestà, hanno riempito l’intera chiesa e un capannone allestito a fianco per l’occasione. «Il beato Gnocchi è una rivelazione della maternità della Chiesa», ha detto Tettamanzi durante l’omelia dopo la benedizione. Il cardinale ha ricordato inoltre le opere, gli scritti e il testamento spirituale lasciato dall’indimenticato «padre dei mutilatini». La nuova chiesa progettata dallo studio di architettura «Valeriani e Rognoni» è stata pensata soprattutto per i giovani, con una terrazza utilizzabile sia per momenti di riflessione, come avviene sulle guglie del Duomo, che come luogo di incontro per i ragazzi. La struttura è semplice, priva di decorazioni, di una vera e propria facciata e di navate.

L’ingresso principale è sovrastato da uno dei messaggi più celebri lasciati da don Gnocchi: «Accanto alla vita sempre». Il campanile, infine, è dotato di quattro grosse croci in ferro, unico intervento in materiali scuri.

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