Affiorano dall'asfalto, come se sbucassero da chissà quale percorso sotterraneo. E poi, dopo poche decine di metri, spariscono nel nulla, inghiottiti dal pavé. I binari morti dei tram di una volta pennellano gli incroci della strade milanesi e ricordano i percorsi di tanti anni fa, quando ancora non c'era la metropolitana e le fermate erano infinitamente meno.
Sono in tutto venti chilometri: in via Palestro, dove il tram non passa più dagli anni Sessanta, in piazza Missori, a San Vittore, in piazza Tricolore e viale Piave. Baffi di acciaio che ricordano la Milano che non c'è più e che oggi non servono a nessuno. I percorsi sulle linee Atm sono cambiati. Sono stati allungati, deviati, migliorati, sostituiti dal percorso della metropolitana. E i binari in disuso sono rimasti lì, dimenticati da tutti. Da tutti fuorché dai motociclisti, che ci incappano con le ruote del motorino rischiando ogni volta di slittarci sopra.
Sì, perché soprattutto quando piove le rotaie morte non hanno più nulla di poetico né evocano ricordi in bianco e nero. Sono solo un pericolo bello e buono.
Per questo, l'assessore milanese alle Infrastrutture e Lavori Pubblici, lui stesso centauro per le vie milanesi, vuole disfarsene. Entro la fine dell'anno sarà pronto il piano per rimuovere tutti i binari rimasti orfani dei tram. E si prevede uno stanziamento di tutto rispetto, con 4 milioni di euro per asportare l'acciaio e rimettere a posto le strade, eliminando anche il pavé là dove non ha valore storico.
«La sicurezza innanzitutto - è l'imperativo di Simini -. I binari morti si sono rivelati molto pericolosi per chi circola su due ruote e vanno assolutamente rimossi. Inoltre puntiamo a rendere più bella la città, eliminando ciò che non serve più e sistemando le strade a uso dei cittadini».
Innanzitutto verrà fatta una ricognizione per tracciare una mappa esatta di tutte le zone in cui le rotaie dimesse riaffiorano. E poi saranno segnate in rosso le strade in cui i binari si rivelano più fastidiosi. Ad esempio nella curva tra viale Premuda e piazza Concordia, dove per di più i binari disegnano una curva su cui non sferraglia più nulla ma che è un incubo per gli scooter.
Entro un mese sarà tratteggiata la tabella di marcia e «nel frattempo - puntualizza Simini - si va avanti con la preparazione del bando per la rimozione. In Comune giace un vecchio progetto mai finanziato che ho intenzione di riproporre e aggiornare».
Altro pericolo. Quando qualche mezzo pesante o un camion passano sul pavé, inevitabilmente spostano e sbilanciano i masselli intorno alle rotaie, rendendole doppiamente pericolose. Ogni volta bisogna intervenire per sistemare la situazione.
Rimuovere un metro di rotaia costa circa 200 euro.
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