«CITTÀ PARTECIPATA» NON PUÒ PARTECIPARE

Non ci sono spazi per attaccare i manifesti: a lanciare l’allarme è, ancora una volta, «Città partecipata» che aveva fatto sentire, nelle scorse settimane la propria voce - di protesta - per la materiale impossibilità di affiggere i propri avvisi elettorali in città.
Il fatto è che gli spazi teoricamente a disposizione di tutti coloro che ne fanno richiesta si sono esauriti in breve tempo, ma anche - sottolineano alcuni - in maniera discutibile.
Alla vigilia della campagna elettorale, infatti, non si era certo previsto che si creassero problemi di questo tipo, visto che gli spazi di affissione sono sempre stati più che sufficienti, anche in caso di elezioni politiche o europee. Ora, invece, a quanto pare mettere un manifesto diventa un’impresa.
«Nonostante la nostra immediata segnalazione nei giorni scorsi - scrive fra l’altro Fabrizio Tringali, portavoce del movimento - continuano a mancare spazi di affissione a nostra disposizione, in diversi punti del territorio cittadino. Eppure - insiste Tringali - l’amministrazione comunale aveva ammesso l’errore ed aveva promesso di rimediare entro ventiquattr’ore».
Così, evidentemente, fa rilevare «Città partecipata», non è stato. E il mancato provvedimento riparatorio ha sollevato ulteriori perplessità e relative proteste da parte del movimento: «Ripetiamo - riprende il portavoce - che si tratta di un fatto estremamente grave che pone la nostra lista in condizione di estremo svantaggio rispetto agli altri partiti».


Il rimedio, da parte del Comune, deve essere completo e sollecito: «La civica amministrazione - conclude Tringali - deve immediatamente riparare al danno creato, altrimenti saremmo costretti a difendere i nostri diritti con tutti i mezzi legali possibili».

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