350 euro in busta paga per 3 milioni di lavoratori: ecco a chi spettano

I dipendenti del terziario avranno una busta paga più ricca a partire da gennaio: ecco perché

350 euro in busta paga per 3 milioni di lavoratori: ecco a chi spettano

Buone notizie per alcune categorie di lavoratori italiani già provati da bollette, inflazione e tutti gli aumenti sulla spesa: chi lavora nel terziario e della Distribuzione Moderna e Organizzata riceverà in busta paga un bonus da 350 euro una tantum da intendersi come una sorta di risarcimento per la scadenza dei contratti in attesa che vengano rinnovati su base nazionale (Ccnl).

La nota di Federdistribuzione

In attesa di quelle che sono state definite "soluzioni tangibili a beneficio dei lavoratori" che prenderanno vita nel 2023, Federdistribuzione ha emesso un comunicato dove spiega nel dettaglio come funziona il beneficio e a chi spetta. In pratica, i lavoratori inquadrati al quarto livello riceveranno 350 euro lorde in due tranche: la prima sarà erogata a gennaio (200 euro) e la seconda (150 euro) nella busta paga di marzo. Non è finita qui perché è previsto un aumento di 30 euro mensili (ma dall'aprile 2023) in attesa che vengano rinnovati i contratti collettivi nazionali. L'accordo è stato siglato tra Federdistribuzione e le sigle Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil. La cifra sarà redistribuita in base ai parametri anche degli altri livelli di inquadramento lavorativo, quindi non soltanto il quarto (che prenderà la cifra più alta).

"Tutela dei lavoratori"

L’intesa che è stata raggiunta "è un passo importante per la tutela dei lavoratori, considerata la difficile congiuntura economica, i cui effetti determinano la riduzione della redditività delle aziende del settore della Distribuzione Moderna e la perdita del potere d’acquisto delle retribuzioni", ha spiegato la Federazione. Coinvolti almeno tre milioni di italiani del settore che aspettano il rinnovuo contrattuale adeguato alla situazione economica del Paese e che possa "attenuare la caduta del potere di acquisto" causata dalla crisi che stiamo vivendo ormai da alcuni anni tra pandemia, caro-energia e guerra. Ormai in chiusura di 2022, le trattative per il rinnovo dei contratti è previsto da gennaio in poi.

"L'obiettivo di arrivare ad un rinnovo compiuto in tempi brevi è adesso la priorità - hanno aggiunto all'Ansa Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs - Quanto definito nell'accordo è solo un primo passo assolutamente parziale, già a gennaio i primi incontri per il negoziato".

Le aspettative, adesso, sono anche rivolte alla rivoluzione fiscale di cui abbiamo parlato sul Giornale.it: le aliquote Irfep dovrebbero subire importanti modifiche con aumenti di stipendi ripartiti in base alle fasce di guadagno. Grazie al nuovo governo, il 2023 promette di iniziare certamente con un altro passo.

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