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Altro che crisi, in Italia c'è bisogno di nuovi orafi

Il mondo degli orafi ha un progetto decennale di assunzioni per un ricambio della forza lavoro fino al 58% rispetto agli impiegati attuali: ecco i numeri di un settore in crescita e le prospettive per i giovani

AAA lavoro offresi: altro che crisi, l'Italia cerca nuovi orafi
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Altro che crisi: uno dei settori che l'avrebbe dovuta conoscere maggiormente è uno dei più floridi nel panorama lavorativo italiano ed è in procinto di un importante ricambio generazionale che porterà migliaia di nuovi occupati dal 2023 ai prossimi 10 anni. Stiamo parlando del settore degli orafi, già in ripresa lo scorso anno con un fatturato del 20% in più rispetto all'anno precedente e una ripresa dell'esportazioni per il 22% ma il meglio deve ancora venire.

Un settore in cerca di giovani

Le risposte al reddito grillino che verrà riformato diventando Mia (Misura di inclusione attiva) di cui abbiamo parlato sul Giornale.it sono anche qui: oltre alle migliaia di assunzioni in vista tra Poste, Arma dei Carabinieri, geometri, informatici e numerosi altri, ecco che la presidente di Confindustria Federorafi, Claudia Piaserico, ha spiegato che nei prossimi cinque anni avverrà un cambio generazionale "che si avvicina al 10% dell’attuale forza lavoro e, entro 10 anni, il 58% dei nostri andranno in pensione". Insomma, un settore che sta seminando e pensa in grande ma che, per adesso, ha trovato poco consenso da parte dei giovani e delle loro famiglie. "C’è un pregiudizio diffuso che la nostra sia una professione poco sicura e anche poco etica, per questo stiamo dialogando con la Guardia di finanza per dimostrare la sensibilità delle aziende alle oscure pratiche di antiriciclaggio e infiltrazioni mafiose", ha spiegato a Repubblica.

I nuovi progetti per le assunzioni

Chi è stato abituato male dal reddito dei Cinque Stelle dovrà rimboccarsi le maniche: gli occupabili riceveranno un contributo praticamente dimezzato rispetto al passato e non si potranno accampare scuse nell'anno del rilancio dopo la crisi pandemica. Confindustria Federorafi è già in cerca degli Istituti che fanno formazione a iniziare dalla Campania (Napoli e Torre del Greco) ma la ricerca è traversale per avvicinare e formare i ragazzi "spiegando loro che il nostro non è solo un campo fatto di operai e designer ma offre tante sfumature professionali e quindi raccontiamo, con il linguaggio dei ragazzi, cosa è una fabbrica orafa nel 2023", ha sottolineato Piaserico.

Il problema del ricambio generazionale

Questo settore vede occupate attualmente oltre 30mila persone di cui il 58% è donna e soltanto il 13% dei lavoratori ha un'età inferiore ai 30 anni: da qui il ricambio generazionale che sarà dilazionato nel corso del prossimo futuro. Non solo: per parlare il linguaggio dei giovani, è stata realizzata una campagna su Tik Tok così da ottenere "Il doppio risultato di una promozione del gioiello made in Italy e di attrattività delle nostre imprese per i giovani di altri Paesi".

Un'azienda su tre vuole assumere entro giugno

Non solo orafi: indagini eseguite su un campione di aziende hanno messo in luce che il 36% di esse hanno intenzione di aumentare i propri dipendenti nel primo semestre 2023, in pratica poco più di una azienda su tre.

Il nuovo anno e il nuovo governo hanno iniziato con tutte le intenzioni profuse a fine 2022 e tra poco inizieranno anche i lavori stagionali dovuti alla bella stagione: che non si dica che il lavoro scarseggia perché i numeri, da alcuni mesi a questa parte, mostrano ormai una netta inversione di tendenza.

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