
Per allungare la vita alla nostra auto, o allontanare il più possibile la necessità di chiedere aiuto a un meccanico, è talvolta sufficiente prendere delle semplici precauzioni, spesso modificando delle abitudini quotidiane che in realtà nascondono qualche piccola insidia.
Una di queste prassi scorrette, in particolar modo quando parliamo di una vettura con già qualche anno alle spalle, è spegnere il motore dell'auto subito dopo aver arrestato la corsa del mezzo: si tratta di un gesto che ogni automobilista compie con assoluta naturalezza, eppure sarebbe bene evitare di farlo in particolar modo nel caso in cui si sia appena concluso un viaggio lungo o impegnativo, magari anche a causa delle condizioni atmosferiche. Ma per quale motivo prima di girare la chiave è preferibile attendere qualche istante? Gli aspetti positivi sono tanti, e tutti rilevabili a prescindere dalla natura del propulsore.
Se parliamo di un propulsore turbo, è cosa risaputa che il turbocompressore opera a notevole velocità raggiungendo temperature particolarmente elevate e perciò richiede una costante lubrificazione attraverso il flusso dell'olio motore. Qualora si giri la chiave subito dopo lo stop, la prima conseguenza è proprio la brusca interruzione di questo flusso, con conseguente surriscaldamento che può causare un'eccessiva e prematura usura dei componenti del motore: è quindi auspicabile aspettare qualche istante dopo aver tirato il freno a mano, affinché il propulsore ritorni a bassi regimi, consentendo il rallentamento della turbina e di conseguenza un graduale e uniforme raffreddamento fondamentale a prevenire eventuali problemi.
La precauzione è valida anche per i più comuni motori aspirati, dal momento che anch'essi generano un grande calore: in questo caso girare la chiave significa interrompere bruscamente il flusso del liquido di raffreddamento, producendo un calo di temperatura non armonico delle varie parti del motore, alcune delle quali rimangono molto calde. Il rischio è quello di provocare uno stress termico sulle componenti più delicate del motore, come la testata o le valvole, con tutti i problemi che da ciò possono derivare, tra la formazione di deformazioni o, nei casi più gravi, di fessure. Meglio indugiare col motore a bassi regimi per far completare in modo uniforme il raffreddamento.
Lo stesso olio lubrificante, che col motore in funzione riduce attrito e usura delle varie parti, necessita di qualche istante di "respiro": è sempre bene non spegnere immediatamente per non rischiare che alcune di queste componenti rimangano d'improvvoso senza la corretta lubrificazione, col rischio di riportare per questo motivo dei danni. Lasciare il motore a bassi giri per qualche istante consente di completare questo passaggio.
Non sono esenti dai benefici di una pratica del genere anche le auto più moderne, vale a dire quelle dotate di complicati sistemi elettronici i quali non cessano di funzionare dopo lo spegnimento della vettura. Un brusco stop può infatti anche in questo caso bloccare fasi delicate come la calibrazione dei sensori e, peggio ancora, la rigenerazione del filtro antiparticolato e il raffreddamento della batteria. Lasciare il motore acceso qualche istante dopo la conclusione del nostro viaggio fa sì che tali operazioni si completino in tutta sicurezza.
Non è necessario stare fermi col freno a mano tirato per decine di minuti, basta aspettare dai 30 ai 60 secondi per consentire al sistema, sia moderno che tradizionale, di completare le sue fasi di raffreddamento: in genere è richiesto
qualche minuto, due o tre al massimo, solo se ci si è spostati in auto in condizioni proibitive, ovvero trasportando carichi pesanti, viaggiando su fondi impegnativi o per tante ore di fila, oppure con elevate temperature.