
Un conto sono gli autovelox approvati, un altro quelli omologati: in questo secondo caso sono ancora tantissimi i rilevatori di velocità non a norma. Per questa ragione, la Corte di Cassazione ha proposto al Comune di Ventimiglia di rinunciare ai ricorsi presentati contro le sentenze del tribunale di Imperia per gli apparecchi non omologati, nel caso specifico uno che si trova in località Porra.
La sentenza della Cassazione
Nei mesi scorsi, l'amministrazione comunale aveva presentato una ventina di ricorsi in Cassazione contro altrettante sentenze del tribunale di Imperia che avevano confermato gli annullamenti delle multe (disposte dal giudice di Pace di Sanremo) comminate con l'utilizzo di autovelox non omologati. Tutti i sanzionati hanno fatto fronte comune spiegando alla Suprema Corte (la quale si era già pronunciata più volte sullo stesso argomento in passato) che l'approvazione degli autovelox non è la stessa cosa dell'omologazione. Il Comune, se vorrà comunque procedere a riesaminare i ricorsi, potrà farlo entro e non oltre 40 giorni: nel caso contrario non saranno più validi e la Cassazione ne dichiarerà l'estinzione come stabilisce l'articolo 391 del Codice di procedura civile.
Il caso Porra
Il vespaio di polemiche non è nuovo visto che l'autovelox di Porra ha già fatto parlare di sé a livello nazionale per il numero abnorme di multe comminate agli automobilisti in un'area in cui, tra l'altro, non ci sono né case né attraversamenti pedonali e a fronte delle quali il Comune aveva chiesto di portare a 70 chilometri orari (da 50) il limite di velocità. Il dispositivo della discordia era situato nei pressi del confine con la Francia e, per questa ragione, erano stati multati centinaia di automobilisti francesi che si hanno formato un comitato creando anche un gruppo Facebook.
La nota dell'associazione consumatori
"Evidentemente la Cassazione non ha mutato avviso e ha adottato la procedura accelerata prevista dall'articolo 380 bis del codice di procedura civile valutando manifestamente infondati i primi otto ricorsi", sottolinea in segno di assenso Globoconsumatori esprimendo anche "massima soddisfazione per la tesi promossa a partire dal 2012 sulla mancanza di omologazione degli strumenti di rilevamento della velocità".
Al Corriere è intervenuto l'avvocato Marco Mazzola spiegando che il Comune di Ventimiglia "aveva impugnato decine di decisioni del Tribunale di Imperia che avevano confermato gli annullamenti dei verbali elevati con apparecchi non omologati, già disposti dal Giudice di Pace di Sanremo".
L'avvocato sottolinea inoltre di aver già fatto annullare "oltre 300 verbali per via degli autovelox non omologati" ricordando che "la Cassazione si è già pronunciata una decina di volte nell’ultimo anno nello stesso senso: l’approvazione ministeriale non equivale all’omologazione prevista dall’articolo 142 del Codice della Strada. Per questo motivo, questa proposta degli Ermellini al Comune di Ventimiglia non mi coglie di sorpresa".