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Bonus da 200 euro respinto: ecco cosa fare per ottenere il riesame

L'Inps ha spiegato ai cittadini come inoltrare istanza di revisione della propria richiesta precedentemente rigettata

Bonus da 200 euro respinto: ecco cosa fare per ottenere il riesame

Nel caso in cui la domanda di accesso al bonus da 200 euro sia stata respinta, ma il cittadino ritenga comunque di avere i requisiti richiesti per ottenerla, è possibile ora inoltrare istanza per un riesame della propria situazione: l'Inps spiega ai contribuenti sul suo portale tutto l'iter da seguire.

Cosa è accaduto

La misura una tantum inserita dal governo Draghi nell'ultimo dl Aiuti con l'obiettivo di sostenere gli italiani in difficoltà per inflazione e caro bollette, poteva essere riconosciuta direttamente in busta paga per i lavoratori dipendenti. Tutti gli altri, invece, sono stati tenuti a presentare domanda proprio all'Inps. Alcune di queste istanze, verificate in modo automatico, sono state tuttavia rispedite al mittente. È lo stesso Istituto nazionale di previdenza sociale a indicare ai contribuenti italiani, qualora essi ritengano che le loro istanze siano state rispedite ingiustamente indietro, come poter accedere al "Riesame" delle stesse.

A quali lavoratori spetta

La riproposizione della propria candidatura per ottenere il bonus da 200 euro è indirizzata alle stesse categorie di lavoratori precedentemente definite dall'Inps, vale a dire

- titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, iscritti alla Gestione Separata e con un contratto attivo alla data del 18 maggio 2022 e reddito 2021 inferiore ai 35mila euro;

- stagionali, a tempo determinato e intermittenti con 50 giornate di lavoro effettivo nel 2021, da cui deriva un reddito non superiore a 35mila euro;

- iscritti al Fondo Pensione Lavoratori dello Spettacolo con 50 contributi giornalieri nel 2021, da cui deriva un reddito non superiore a 35mila euro;

- autonomi occasionali privi di partita Iva iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, che abbiano versato almeno un contributo mensile nel corso del 2021;

- incaricati alle vendite a domicilio, titolari di partita Iva attiva e iscritti alla Gestione Separata alla data del 18 maggio 2022, con reddito 2021 derivante da tale attività superiore ai 5mila euro.

Come fare

Dopo il completamento della prima fase di gestone centralizzata delle domande, spiega l'Istituto, sono ora a disposizione le istruzioni per"la presentazione delle istanze di eventuali riesami da parte dei richiedenti le cui domande sono state respinte per non avere superato i controlli inerenti all'accertamento dei requisiti normativamente previsti, nonché le indicazioni per la gestione dei medesimi".

Inps fissa a 90 giorni il termine per fare istanza, a decorrere dalla pubblicazione del messaggio del 30 novembre 2022 (ovvero il 28 febbraio 2023) oppure dalla comunicazione del rigetto della domanda (se in data successiva a quella sopra indicata). Entro tale termine, "da non ritenersi perentorio", si può fare domanda di riesame e ovviamente produrre eventuale ulteriore documentazione utile.

Basta accedere alla stessa sezione in cui si è presentata per la prima volta la domanda "Indennità una tantum 200 euro".

Alle domande con status "Respinta" sono state aggiunte le motivazioni e il tasto "Chiedi riesame": sarà possibile fornire la motivazione della richiesta di revisione e, tramite "Allega documentazione", inserire eventuali altre prove che certifichino il fatto di rientrare nei parametri richiesti.

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