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Stop alle cartelle pazze. Cosa cambia a Natale e ad agosto

Verranno imposte delle pause specifiche in periodi precisi dell’anno. Infatti nel mese di agosto, durante le ferie estive e nel periodo che va da Natale ai primi giorni dell’anno, l’Agenzia delle Entrate non potrà per legge inviare lettere di compliance, cartelle o consegnare accertamenti

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Novità in arrivo per la consegna delle cartelle esattoriali. Il Consiglio dei Ministri di lunedì 24 ottobre prevede l’arrivo di altri due decreti firmati dal vice ministro dell’Economia e delle Finanze, Maurizio Leo. I punti fondamentali riguardano le scadenze per i versamenti fiscali attualmente in vigore e l’arrivo di una rivoluzione nei rapporti tra il Fisco e i contribuenti. In sintesi si tratta d della definizione di uno Statuto dedicato al contribuente. Ecco tutte le possibili novità in arrivo.

Il provvedimento

In merito alle cartelle esattoriali il provvedimento riguarderà le previsioni dello "Statuto del contribuente". L’obiettivo è quello di tutelare chi adempie onestamente ai propri obblighi fiscali e rendere più efficaci i processi fiscali. L'Agenzia delle Entrate sarà tenuta a motivare gli atti impositivi anche indicando le prove sulle quali si basa la pretesa in questione. Gli accertamenti dovranno basarsi su fatti certi e verificati, questo per rafforzare l'onere della prova a carico del Fisco.

Gli appuntamenti fiscali

Come anticipato, è in arrivo un provvedimento finalizzato a riscrivere il calendario degli appuntamenti fiscali. Verranno imposte delle pause specifiche in periodi precisi dell’anno. Infatti nel mese di agosto, durante le ferie estive e nel periodo che va da Natale ai primi giorni dell’anno, l’Agenzia delle Entrate non potrà per legge inviare lettere di compliance, cartelle o consegnare accertamenti. L’obiettivo di questa misura è quello di lasciare tranquilli i contribuenti durante i periodi annuali di riposo. Il Fisco, quindi, dovrà rispettare degli stop in alcuni momenti.

I criteri

In merito alle disposizioni dello Statuto del contribuente verranno qualificate come “principi generali dell'ordinamento e criteri di interpretazione adeguatrice della legislazione tributaria”. Questo significa che nel caso in cui ci siano particolari dubbi in merito all’interpretazione delle norme fiscali, sarà lo Statuto a fornire la versione da applicare. Avrà precedenza l'interpretazione maggiormente favorevole al contribuente.

Le scadenze

All’interno del provvedimento è prevista una revisione delle scadenze per le dichiarazioni fiscali delle Partite Iva. Questa deadline dovrebbe essere fissata tra la fine di settembre e il 15 di ottobre. Questa novità coincide con l'arrivo del concordato preventivo biennale, di fatto si tratta di un accordo tra il Fisco e il contribuente che comporta di fissare per due anni la base imponibile. Per questa via, il contribuente saprà già quante tasse dovrà versare nel prossimo biennio. L'adesione allo strumento citato verrà definita qualche mese prima, probabilmente tra maggio e giugno. Tra il mese di settembre e quello ottobre sarà comunque necessario presentare la dichiarazione anche per coloro che avranno aderito al concordato. Inoltre verrà istituito un limite di scostamento tra quanto "concordato" e quanto poi effettivamente dichiarato. Nel caso in cui venisse superato verranno persi i benefici del concordato e si potranno ricevere anche delle sanzioni.

La parola al ministero

In merito alla questione il viceministro all’economia Leo intervenendo al trentennale dei Caf ha detto: “In Italia ci sono 5 tipi di sanzioni ma questo sistema va cambiato. Ci sono sanzioni amministrative disallineate rispetto al resto dell'Ue”. Il numero due del MEF ha poi affermato: “Le sanzioni ci devono essere ma non ho visto tanti contribuenti andare in galera per evasione quindi bisogna incidere sulle sanzioni accessorie che colpiscono di più il contribuente”. Leo ha poi richiesto un'operazione-verità in merito ai 1.

158 miliardi di magazzino di cartelle esattoriali che l'amministrazione fiscale non riesce a riscuotere a causa della loro appartenenza a soggetti in buona parte deceduti o falliti o con profili che ne impediscono la riscossione.

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