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Casa: quanto costa ristrutturare. Ecco come sono aumentati i prezzi

Fra conflitti e crisi internazionali, aumenti dei materiali e della manodopera, i costi per chi voglia ristrutturare casa continuano a lievitare. Ecco di quanto

Casa: quanto costa ristrutturare. Ecco come sono aumentati i prezzi
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La ristrutturazione di un’abitazione non è mai un’esperienza rilassante. Gli ultimi anni poi, fra Covid, conflitti e crisi di vario genere, minore disponibilità (con conseguente e costante aumento dei materiali), non hanno fatto che aggravare la situazione. Per questo è importante valutare attentamente i lavori da fare e, soprattutto, avere ben chiaro quali possono essere i costi. I governi che si sono avvicendati nell’ultimo quinquennio hanno provato a sostenere gli italiani nell’opera di rinnovamento e svecchiamento del patrimonio edilizio, adottando, dal Decreto Rilancio in poi, misure mirate come il Superbonus 110% e ad altre forme di incentivo rivolte al settore. Tuttavia dal 2020 in poi, chi ha deciso di ristrutturare casa ha dovuto affrontare costi sempre più pesanti: basti pensare solo all’aumento del 25,4% dei prezzi dei materiali. Facciamo allora il punto su quanto costa al momento rendere la propria abitazione più bella, funzionale ed efficiente dal punto di vista energetico.

Il “valzer” degli aumenti

Vero e proprio annus horribilis per l’aumento dei costi in tutti i settori, il 2022 ha visto il prezzo del cemento registrare il 59% in più rispetto agli anni passati, cui si sono accodati aumenti del 20% per laterizi e bitume e del 38% per il vetro, con una decisa impennata, ad esempio, del costo degli infissi. Se la causa di questa crescita è imputabile principalmente alla guerra tuttora in corso e all’aumento del costo dell’energia, anche carburanti e trasporti non sono certo stati da meno, con incrementi su base annua stimati tra il 15 e il 20%. Altra voce di peso non indifferente, la manodopera (che rappresenta in media un terzo del totale), con un incremento del 5% in due anni. Va detto che il settore edilizio ha registrato anche una certa carenza di personale, connessa all’enorme domanda seguita all’exploit del Superbonus, portando retribuzioni più elevate rispetto al minimo contrattuale.

Ieri e oggi

Vediamo allora che cosa deve aspettarsi chi, nel corso di quest’anno, si lanci nell’avventura di ristrutturare casa, magari approfittando di qualcuno dei vari incentivi (Bonus ristrutturazione, Bonus ristrutturazione bagno, etc. ampiamente trattati nelle nostre “pagine”) attualmente in essere. Confrontando oggi le spese sostenute da quanti avevano avviato i lavori dopo il Decreto Rilancio, in passato ogni 100.00 euro di spesa si riusciva a ricevere sotto forma di cessione del credito o sconto in fattura tutta la somma spesa, visto che le cessioni avvenivano a valori tra i 102 e i 105 euro ogni 100 di spesa, e quanto guadagnato andava a coprire gli oneri finanziari per il prestito ponte, ottenuto a tassi decisamente bassi. Oggi quell’importo va portato a 125.400 euro, col 90% di guadagno. Quindi chi oggi decide di ristrutturare sperando di usufruire dell'incentivo più ampio, che nel frattempo si è ridotto al 90% e andrà progressivamente a ridursi, può dimenticare i vocaboli gratis e guadagno, e dovrà considerare in più una spesa di 12.500 euro ogni 100.000 spesi.

Se dopo questo esempio di calcolo, si è ancora determinati nel proseguire, a prescindere dai vari incentivi, proviamo ad entrare un po’ più nel dettaglio dei costi delle varie voci, di quelle dei materiali in particolare. Tenendo presente che i dati riportati si riferiscono prevalentemente ad inizio 2023.

Costi voce per voce

Partiamo dagli impianti, la voce di spesa che più incide sul budget, da valutare attentamente nel momento in cui si affrontano i costi di una ristrutturazione. Un impianto idraulico ad esempio può costare in media circa 200 euro per punto acqua, includendo anche le tubature e montaggio dei sanitari. L’impianto elettrico, ovviamente certificato, può costare in media 50 euro per punto luce. Più alto il costo di realizzazione dell’impianto del gas, se si considera che comporta in media 600 euro, con 250 euro per ogni punto termico. A questa spesa va aggiunto il costo della caldaia (prezzo variabile tra i 900 e i 2.500 euro). Per il condizionatore invece, si puoi partire dai 300 euro, ma bisogna aggiungere anche il costo dell’istallazione.

Abbattimento o costruzione: la modifica della pianta della propria abitazione, comporta la costruzione o la demolizione di tramezzi. In caso di costruzione, i prezzi si aggirano intorno ai 35 euro al metro quadro per i tramezzi in laterizio, intorno ai 40 per il cartongesso. Per questo tipo di interventi è fondamentale farsi rilasciare l'attestazione di conformità da un tecnico abilitato, nel presentare gli atti di aggiornamento catastale.

Pavimenti: il costo per la posa di questo elemento, presenta numerose variabili. I fattori che incidono sul prezzo sono, principalmente, la qualità dei materiali utilizzati (il costo di una piastrella oscilla mediamente dai 25-30 euro al metro quadro di una piastrella standard ai 120 euro al metro quadro di una di pregio), il tipo di posa, la manodopera e i tempi di esecuzione del lavoro. Parlando di piastrelle, ad esempio, da non sottovalutare l’incidenza del formato e della grandezza sul costo della posa, che aumenta se questa è più grande ed è difficile da maneggiare per il suo particolare formato e, nel contempo, per la sua fragilità. Non di meno, a pesare sono anche la complessità del lavoro e il livello di specializzazione del piastrellista. La posa delle piastrelle ha in media un costo di 30-35 euro al metro quadro, in cui di solito rientrano anche i materiali impiegati e il loro trasporto, sempre che il pavimento su cui si andrà a posare quello nuovo sia in buone condizioni. Non sempre infatti conviene demolire il vecchio pavimento, ciò che può comportare anche costi elevati, demolizione delle macerie in primis.

Diversa la situazione se si vuole optare per un rivestimento in parquet: si va da quello tradizionale in legno massello, il cui prezzo di partenza è di circa 60 euro al metro quadro, cui vanno sommati i costi di lavorazione dopo la posa, pari a circa 50 euro al metro quadro, al prefinito (65-70 euro per metro quadro, più altri 30 euro per la posa, a meno che non si sia in grado di farlo da soli), a quello in gres porcellanato, cioè piastrelle effetto legno (in media 15 euro al metro quadro, con posa sui 30 euro circa). Ancora, il laminato effetto parquet (15 euro al metro quadro circa, con posa intorno ai 30 euro) e il pavimento vinilico, che parte da circa 10 euro al metro quadro, arrivando fino a circa 30-35 euro per quello di qualità migliore e costo per la posa intorno ai 15 euro per metro quadro. Naturalmente il mercato offre di continuo nuove possibilità e materiali, in questo caso ci siamo concentrati sulle tipologie più diffuse.

Più complessa la “questione” infissi. La loro qualità è fondamentale non solo per il comfort dentro casa, ma anche per abbattere le spese di riscaldamento e climatizzazione dell’abitazione e ridurre i rumori provenienti dall’esterno. Tra trasporto e montaggio, si parte da un costo minimo di 300 euro per una finestra e di 700 euro per una porta-finestra. Come materiali, è possibile scegliere infissi in legno, alluminio, pvc.

Gli infissi in legno, che si abbinano a un arredamento più tradizionale, garantiscono sempre un ottimo isolamento acustico e termico e possono durare nel tempo, se trattati con vernici speciali, che comportano manutenzione meno costosa. Per chi voglia poi usufruire delle tecnologie dei nuovi materiali, senza rinunciare all’estetica del legno, esistono anche infissi realizzati con materiali misti o compositi.

Gli infissi in alluminio sono invece particolarmente indicati per vetrate di grandi dimensioni. Anche questi sono resistenti e richiedono poca manutenzione. Alcuni modelli in particolare sono in grado di bloccare gli spifferi, aumentare l’impermeabilità e offrire un buon isolamento.

Più economici, ma allo stesso tempo sono molto resistenti, gli infissi in pvc garantiscono un ottimo isolamento termico e acustico e non richiedono una grande manutenzione. È possibile anche optare per infissi che proteggano da strade particolarmente rumorose, consigliati per la finestra di una camera da letto.

Nel caso in cui non si riesca o non si voglia riadattare i vecchi infissi, è importante fare una scelta mirata anche per i vetri. Alcune tipologie, nate proprio per ridurre i consumi in bolletta, sono più adatte alle zone fredde della casa, altre risultano invece più indicate per quelle soleggiate.

Porte: si può optare per una porta in laminato, con una spesa intorno ai 150 euro, montaggio incluso, o superare i 1.000 euro, qualora si voglia puntare al meglio della categoria. In ogni caso, i costi per una porta di buona qualità oscillano fra i 400 e i 450 euro, ottenendo il giusto compromesso tra estetica e qualità dei materiali.

Bagno nuovo: quanto costa

Quando si acquista un appartamento, oppure quando, dopo anni di “onorato servizio”, questo importante ambiente della casa inizia a mostrare i segni del tempo, ristrutturare il bagno è quasi inevitabile, sia per questioni squisitamente tecniche (impianti), che estetiche (evoluzione di gusti e materiali, voglia di novità). Del resto è uno degli ambienti più vissuti e amati della casa. Ma quanto costa ristrutturare un bagno chiavi in mano? Vediamo quali sono i fattori che incidono di più.

Diciamo che il costo indicativo da considerare varia dagli 800 ai 1.300 euro al metro quadro. Al di là della manodopera, molto dipende dalla scelta di arredi e finiture. Ad incidere è anche l’accessibilità, da cui deriva il costo di movimentazione di detriti e altri ingombri, senza tralasciare eventuali permessi per l’avvio del cantiere. In sintesi, le voci da considerare per la ristrutturazione del bagno, sono demolizione, posa dei rivestimenti, installazione dei sanitari e montaggio dei mobili, più eventuali costi per il rifacimento delle tubature, e ancora la creazione di punti acqua e luce, la rubinetteria, il cambio di vasca o doccia. A pesare molto, si diceva, è la scelta dei materiali e degli arredi, con un sovrapprezzo elevato per le soluzioni personalizzate. Una ristrutturazione all inclusive può costare dai 5.000 euro in su. Per rifare un bagno piccolo, invece, fatti salvi tutti i fattori descritti, possono essere sufficienti fra i 2.500 e i 3.000 euro.

Sulla base di queste informazioni, e qualora ci si trovi davanti a molti interventi da sostenere, il consiglio è di valutare bene sin dall’inizio se si è in grado di affrontare la spesa complessiva tutta insieme, o se non sia piuttosto il caso di partire dagli interventi più urgenti, differendo gli altri ad un altro momento, anche in considerazione del fatto che soprattutto i materiali possono subire aumenti in corso d’opera.

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