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Consumi "green". Quali sono i climatizzatori più attenti all’ambiente

Si può essere più responsabili e attenti alla salute del pianeta, anche con le nostre scelte d’acquisto, come ad esempio quella del condizionatore. Ecco come

Consumi "green". Quali sono i climatizzatori più attenti all’ambiente
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Che sia per “merito” delle regole sempre più stringenti in materia imposte dall’Unione Europea, o per gli ultimi eventi climatici che hanno riguardato anche il nostro Paese, cresce la coscienza ambientale anche fra gli italiani: comincia a farsi cultura e ad entrare nelle abitudini quotidiane. Qualunque sia la motivazione di base, in molti cercano di orientarsi verso scelte di consumo più “green” e attente alla salute del pianeta. La strada è ancora lunga, anche perché per molti si tratta di scelte tuttora economicamente impegnative, ma la voglia di essere consumatori più responsabili, indubbiamente, c’è. Da parte loro, anche le aziende (e non solo per amore dell’ambiente, ma anche perché hanno scoperto che l’essere “green” è sempre più premiato dal mercato), si muovono in maniera sempre più massiccia su questo terreno.

Cercheremo allora di capire, con una serie di appuntamenti settimanali, come orientarci nei nostri acquisti, partendo dalle linee guida del consumo responsabile, per poi concentrarci su un prodotto in particolare, spaziando dal cibo ai prodotti per la cura della persona, agli elettrodomestici, come i climatizzatori, fra i prodotti più richiesti in questa stagione: in questo articolo vedremo quali sono quelli più performanti ed ecofriendly.

Climatizzatori: criteri di valutazione "green"

Prima di procedere con il nostro approfondimento, è utile conoscere le caratteristiche di climatizzatori e condizionatori: il condizionatore consente di controllare la temperatura dell'ambiente, il livello di circolazione e l'umidità nell'aria, mentre il climatizzatore offre la possibilità di regolare in autonomia queste funzioni, offrendo stabilità nei controlli su temperatura e velocità del ventilatore.

Sono molti i criteri di valutazione per la scelta di questi dispositivi, che vanno dalla tipologia (mono, dual, trial split, monoblocco o meno, etc) alle funzioni (ala basculante, modalità automatica, deumidificazione, riscaldamento, tipi di filtro, etc), alla potenza in BTU necessaria in base alla grandezza dell’abitazione e a dove vanno installati per un funzionamento ottimale, ma in questo caso ci soffermeremo su quelli che consentono un acquisto più responsabile, principalmente sulla base dell’impatto ambientale e dei consumi dell’apparecchio.

Consumi

Il condizionatore è uno degli elettrodomestici per i quali vi è l’obbligo di etichettatura energetica, per cui è piuttosto semplice confrontare i consumi dei vari modelli. Attualmente, dopo l’introduzione della nuova normativa europea, nel 2021, le classi di efficienza energetica sono 7, e vanno dalla più alta (A) alla più bassa (G).

Le modifiche delle etichette energetiche degli elettrodomestici sono state applicate prima frigoriferi e congelatori domestici, lavastoviglie, lavatrici e lavasciuga, TV e display e sorgenti luminose, mentre per le altre categorie come condizionatori, asciugatrici, aspirapolvere, l’introduzione della nuova etichetta era prevista a partire dal 2022. Tuttavia, come vedremo più avanti nella classifica dei climatizzatori, non ci si è ancora pienamente adeguati, per cui, anche nelle attuali proposte troveremo la categoria A+++.

In etichetta sono presenti due scale: una dedicata alla modalità di riscaldamento, contestualizzata secondo tre aree climatiche (calda, mite e fredda) esemplificate da una cartina stilizzata dell’Europa, l’altra a quella di raffrescamento. Ad esempio, l’efficienza energetica in modalità di riscaldamento può cambiare a seconda dell’area climatica: naturalmente è più alta nelle zone calde, dove è più facile riscaldare un ambiente, e più bassa nelle zone fredde, e viceversa. Bisognerà dunque fare riferimento unicamente all’area di interesse.

Sull’etichetta (o consultando il QR code in alto a destra) sono però riportati anche altri dati che offrono un ulteriore dettaglio sui consumi del condizionatore: i kWh/anno (cioè la stima dei kWh consumati in un anno sulla base di un uso-tipo del condizionatore), i kW (la potenza nominale del condizionatore), il SEER (l'indice di efficienza energetica stagionale in modalità di raffreddamento), lo SCOP (il coefficiente di prestazione stagionale in modalità di riscaldamento). Questi ultimi due indicatori mettono in relazione rispettivamente la capacità refrigerante e la capacità riscaldante con il consumo elettrico: più sono alti, più efficiente è il condizionatore.

Possono essere presenti anche il simbolo Ecolabel, l’ecoetichetta assegnata dalla Unione Europea, o l’equivalente statunitense, Energy Star.

Impatto ambientale

Elemento non secondario da tenere in considerazione è l’impatto ambientale del condizionatore: oltre che far bene alla nostra coscienza ecologica, scegliere un apparecchio “green” ha anche ricadute economiche positive. Per il loro funzionamento i condizionatori si servono di gas refrigeranti che, una volta compressi dal compressore, raffreddano la serpentina in cui sono contenuti, refrigerando, a loro volta, l’aria con cui questa viene a contatto. I gas refrigeranti vengono valutati considerando due parametri: il GWP (o Global Warming Potential) e l’ODP (o Ozone Depletion Potential), indicatori di quanto dannosi possano essere per l’ambiente.
L’Unione Europea ha stabilito che a partire dal 2025 sia vietato l’uso di gas refrigeranti con GWP superiore a 750, quindi i produttori si sono già adeguati dismettendo l’uso del vecchio refrigerante R410a, il cui GWP è pari a 1.088.

I gas refrigeranti utilizzati nei condizionatori attuali sono sostanzialmente due: R290, con GWP = 3 ODP = 0; R32, con GWP = 675 ODP = 0. Entrambi i gas non sono pericolosi per lo strato di ozono, anche se va detto che il secondo, utilizzato ancora in parecchi modelli economici o della generazione precedente, ha, come si vede, un GWP di molto superiore a quello del primo.

Attenzione: non è possibile utilizzare un gas refrigerante diverso da quello per cui il condizionatore è stato progettato: si finisce solo col danneggiare l’apparecchio.

Rumorosità (anche quello acustico è una forma di inquinamento, pensiamoci anche quando installiamo climatizzatori con elementi esterni): è l’ultimo dato riportato in etichetta energetica, inteso sia come rumore prodotto dall’unità interna, sia dall’unità esterna. La rumorosità massima dell’unità interna, può andare dai 60 dB dei modelli più rumorosi ai 40 o meno dei condizionatori più silenziosi, mentre le unità esterne dovrebbero rientrare in un livello sonoro tra i 50 e i 60 dB.

I cinque migliori

Detto questo, andiamo a vedere quali sono i cinque migliori climatizzatori sul mercato per l’estate 2023 (estratti da una classifica di 10) seguendo le indicazioni del sito di Altroconsumo. Tra i parametri presi in considerazione, il costo annuo estivo, la classe energetica e il prezzo medio.

LG FO9MT.NSM / FO9MT.U24: qualità ottima, costo annuo estivo 196,21 euro all’anno, classe energetica estiva A+++, prezzo medio 1.200,00 euro;

TOSHIBA RAS-10PKVPG-E / RAS-10PAVPG-E (SUPER DAISEIKAI 9): qualità ottima, costo annuo estivo 224,60 euro, classe energetica estiva A+++, prezzo medio 1.306,88 euro;

MITSUBISHI ELECTRIC MSZ-LN25VGW / MUZ-LN25VG: qualità ottima, costo annuo estivo 188,24 euro all’anno, classe energetica estiva A+++, prezzo medio 1.200,00 euro;

LG F12MT NSM / F12MT U24: qualità Ottima, costo annuo estivo 214,34 euro all’anno, classe energetica estiva A+++, prezzo medio 1.300,00 euro;

DAIKIN FTXM25R /RXM25R9 (PERFERA): qualità ottima, costo annuo estivo 185,21 euro all’anno, classe energetica A+++, prezzo medio 792,80 euro.

Mentre il condizionatore Toshiba è stato premiato con l’etichetta di Miglior Scelta Green, quello di Mitsubishi si è guadagnato il titolo di miglior acquisto.

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